Primo caso di West Nile a Catania: si tratta di un uomo di 74 anni di Caserta, ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cannizzaro. L’uomo, immunodepresso, ricostruisce il sito lasicilia.it, si era presentato al pronto soccorso accusando diplopia e febbre alta, oltre i 41 gradi. I medici che lo hanno preso in carico hanno così accertato che si trattasse di West Nile.
Sono più che raddoppiati nell’arco di sette giorni, passando da 32 a 89, i casi confermati di virus West Nile notificati all‘Istituto superiore di sanità (Iss). L’ultimo bollettino della sorveglianza Iss nel 2025, pubblicato ieri, aggiorna a otto il numero complessivo delle vittime, ma a queste si aggiunge un ulteriore decesso avvenuto nel casertano e non ancora notificato all’Istituto.
La situazione non indica segnali di allarme, sottolineano gli infettivologi e l’Iss, ma l’invito alla popolazione è di adottare tutte le misure di prevenzione per evitare la puntura delle zanzare, portatrici del virus, e contattare il proprio medico in presenza di uno stato febbrile superiore ai 38 gradi.
Tra i casi confermati al 30 luglio, spiega l’Iss, 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania), 2 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania), 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna) e 1 caso asintomatico (1 Campania). Sono stati notificati al momento 8 decessi (1 Piemonte, 2 Lazio, 5 Campania). Salgono a 31 le Province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.
La situazione, rassicurano gli esperti, è al momento sotto controllo: “Oggi non siamo in una situazione di allarme per il West Nile – spiega Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss, citata da Ansa -. Ricordiamo che l’infezione non si trasmette da persona a persona ma solo attraverso le punture di zanzare. Per questo è importante che la popolazione utilizzi tutte le misure di prevenzione, da quelle per evitare la proliferazione delle zanzare a quelle personali per proteggersi dalle punture. Ricordiamo di rivolgersi al proprio medico in caso di febbre superiore a 38° per effettuare la diagnosi”. Inoltre, sottolinea, “tutte le misure sono in campo, comprese quelle a protezione dei trapianti e delle trasfusioni”. Tuttavia, i casi di West Nile emersi nelle ultime settimane “potrebbero essere solo la punta dell’iceberg”, avverte la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (Simevep) ed i medici stanno promuovendo corsi di formazione per permettere la rapida identificazione delle infezioni.