Salute e Famiglia

“Primavera di Pediatria”, a Catania il convegno che mette al centro il confronto tra nuove frontiere e bioetica

Unire le nuove frontiere della pediatria rapportandole agli aspetti bioetici che ne derivano. È questo il focus del convegno medico “Primavera di Pediatria – Riflessioni su una pediatria che cambia”, in programma sabato 11 maggio presso l’Hotel Nettuno di Catania, in Viale Ruggero di Lauria, 121. 

“Primavera di Pediatria”, i temi del convegno

Un confronto multidisciplinare tra approcci diversi e sfide comuni nella pratica pediatrica per contribuire alla condivisione di soluzioni migliori a misura del piccolo paziente e della sua famiglia. I relatori, analizzando le loro esperienze cliniche nel corso delle varie sessioni, daranno soprattutto spazio alla medicina dell’immediato futuro: dalla terapia genica alle possibili applicazioni dell’Intelligenza Artificiale in ambiti particolari, come il pronto soccorso pediatrico. Ma anche l’influenza dell’arte, come la musica o la pittura, intesa come cura dell’anima, capace di incidere nello sviluppo cognitivo del bambino. 

Neuroscienze, terapia genica e obesità infantile

“Lo scopo del convegno è quello di unire un’attività di informazione per ciò che riguarda le nuove frontiere della pediatria – così spiega il dott. Antonino Gulino, pediatra di famiglia e referente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri, responsabile scientifico dell’evento insieme al dott. Alberto Fischer, Presidente dell’associazione culturale Paidos. “Mi riferisco in particolare alla terapia genica, che prende sempre più spazio nell’ambito pediatrico. Ma parleremo anche di neuroscienze, della nascita della coscienza e di tutta una serie di questioni legate alla bioetica, di cui molto si è fatto già in ambito filosofico ma che adesso prende campo anche dal punto di vista scientifico”, continua il dott. Gulino. “Ci confronteremo anche sulle nuove terapie riguardanti l’obesità infantile e su come curare le cattive abitudini alimentari dei più piccoli, considerata soprattutto la diffusione del diabete di tipo 2 nei pazienti in età pediatrica. Il fine – conclude – è quello di investire sul futuro del bambino, a metà strada fra le nuove frontiere e una riflessione di tipo etica su quella che è la nostra professione”.

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Redazione PL