È stato uno degli acquisti più tirati e complicati nella storia del Palermo, il più costoso da quando c’è il City Group. Il riferimento, ovviamente, è a Joel Pohjanpalo arrivato dal Venezia a gennaio dopo quasi due settimane di trattativa . L’attaccante finlandese ha raccontato nella sua biografia, scritta dal giornalista connazionale Ari Virtanen, uscita ad agosto e intitolata “Jol-
le, il Doge”, dove Jolle è il diminutivo
di Joel, ed è l’affettuoso soprannome con
cui l’attaccante è conosciuto in Finlandia. L’edizione del “Il Gazzettino” di mercoledì 8 ottobre ha riportato tutti i retroscena che hanno portato via il Doge dal Venezia.
Una biografia che ripercorre la vita di Pohjanpalo e un intero capitolo è dedicato al suo addio ai lagunari e l’inizio della nuova avventura con la maglia rosanero. Tutto è iniziato con l’esultanza dopo la rete al Tardini di Parma: “In quel momento – racconta nel libro – non pensavo affatto che fosse un gesto per dire che sarei rimasto a Venezia. Fu qualcosa di spontaneo, non aveva per me un significato particolare”.
Nessun sentore di partenza fino alla sfida con gli emiliani: “La mia esultanza nella partita contro il Parma rese le cose complicate. Per questo in Italia si pensò che le trattative con il Palermo fossero iniziate già prima di quell’esultanza. In realtà, in quel momento non avevo ricevuto alcuna offerta ufficiale, e nemmeno pensavo che sarei andato a giocare a Palermo. Chiamai il mio agente e gli chiesi come fosse possibile che la notizia fosse finita sui giornali. I media
scrivevano che stavo per trasferirmi,
anche se non c’era nulla di concreto.
Non c’era neanche un’offerta da valutare”.
Martedì 21 gennaio arriva la prima offerta all’agente di Pohjanpalo, Dirck Hebel, da parte del Palermo: contratto fino al 2028 a cifre leggermente superiori a quelle percepite al Venezia, dove guadagnava 1,6 milioni di euro netti. “Parlai con il mio agente e gli dissi che non serviva inviare una controproposta. Dissi che non avrei accettato. Specificai che dal punto di vista economico l’offerta doveva essere migliore e, in secondo luogo, che avrei voluto un contratto di quattro anni e mezzo senza alcuna opzione. Questo fu comunicato al Palermo”.
Mentre si trovava con la famiglia a
Cortina d’Ampezzo, per trascorrere
un giorno libero, Pohjanpalo racconta di aver ricevuto una telefonata dal suo agente, il quale gli dice di aver parlato con i dirigenti del City Group a Manchester: “Fu comunicato al mio agente che avrei potuto chiedere quello che volevo, e loro l’avrebbero pagato. Non proprio in modo diretto, ma leggendo tra le righe il messaggio era quello. A quel punto la situazione cominciò a sembrare davvero possibile”.
La fase più difficile è stata la trattativa tra i club con Pohjanpalo che sarebbe stato disposto a rimanere a Venezia senza forzare il trasferimento in Sicilia. “La prima offerta del Palermo per me fu di tre milioni di euro, bonus inclusi, ben lontana dal valore della clausola. Dissi al Venezia che non avrei esercitato alcuna pressione per essere ceduto. Dissi che sarei rimasto un giocatore del Venezia finché non fosse stato trovato un accordo, anche se avevo già accettato la proposta contrattuale che mi era stata inviata. Spiegai alla dirigenza che avrei accettato il trasferimento solo nel caso in cui le società si fossero messe d’accordo sulla cifra del riscatto. Dissi anche che, da capitano, era mio dovere agire in modo che le trattative non influenzassero il lavoro interno della squadra. Comunicai inoltre al Palermo che, finché non fosse stato raggiunto un accordo ufficiale, ero al cento per cento un giocatore del Venezia. Dissi anche all’allenatore del Venezia che avrei continuato a giocare qui fino a quando il trasferimento non fosse stato concluso”.
“Dissi anche che la proposta del Palermo, per un giocatore della mia età, era davvero significativa e garantiva una sicurezza per il futuro tale che sarebbe stato quasi folle non accettarla”.
Al contempo il finlandese aveva detto al Venezia che se il club fosse stato in grado di offrire un contratto simile o leggermente inferiore rispetto a quello del Palermo sarebbe rimasto volentieri in laguna: “Il presidente mi rispose che non avevano alcuna possibilità di offrirmi un contratto del genere. Mi disse anche che non voleva essere un ostacolo e che mi augurava di poter scrivere un nuovo capitolo della mia carriera.
La trattativa si sblocca con il club veneto che ha deciso di non tirare più la corda e accettare una cifra poco inferiore ai 5 milioni: ” L’ultima offerta del Palermo fu di 4,75 milioni di euro come indennizzo per il trasferimento – racconta nella sua biografia Pohjanpalo – . Io e il mio agente rinunciammo a diverse centinaia di migliaia di euro di bonus, e il presidente del Venezia venne incontro alla proposta del Palermo. Alla fine, la cifra concordata fu di 4,75 milioni di euro”.
L’addio al Venezia non è stato come si aspettava Pohjanpalo, non gli è stato permesso di pubblicare il saluto ai tifosi: “Per qualche motivo – spiega nel libro con un po’ di amarezza l’attaccante finlandese – il direttore sportivo del Venezia proibì al club di pubblicarlo. Mi fu anche detto che non potevo pubblicarlo io stesso. Ovviamente avrei potuto farlo, ma non l’ho fatto. Ho trovato quella decisione un po’ irrispettosa. Nel video c’erano i miei
momenti più belli a Venezia e alcune statistiche della mia carriera lì. Mi avrebbe fatto piacere se fosse stato condiviso. Ho
inviato il video al presidente e gli ho detto che, secondo me, era una mancanza di rispetto non pubblicarlo. Mi rispose che non ne era stato informato e promise di parlarne con il direttore sportivo. A quel punto, però, era ovviamente troppo tardi per rimediare”.
FOTO DI SALVO ANNALORO