Per Pif, il Ponte sullo Stretto non è altro che “una costosissima operazione d’immagine” ideata dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per lasciare un segno nella storia politica. Con precisione il regista e attore palermitano ha parlato di “un monumento che Salvini ha deciso di erigere a se stesso“, come riporta la sua intervista rilasciata al quotidiano La Stampa.
L’ideatore e padre de Il Testimone rincara la dose, definendo il Ponte tra Messina e Reggio Calabria una minchiata pazzesca. “È l’ipoteca che Salvini ha messo sulla sua carriera politica – aggiunge -. Fino a qualche tempo fa sosteneva che il problema non fosse attraversare lo Stretto ma arrivare allo Stretto. Me lo ricordo bene perché è stata la prima volta – e probabilmente l’unica – in cui mi sono trovato d’accordo con lui.
Poi L’ex inviato de Le Iene aggiunge: “Poi ha cambiato idea pure sul Meridione: prima gli faceva schifo, adesso si è eretto a patriota del Sud. Ma se vuoi fare la differenza devi metterti lì e spendere tempo ed energie per capire i problemi reali del Paese. È giusto smuovere i soldi ma bisogna farlo nel modo più corretto, realizzando quello che serve davvero”.
Nella vita quotidiana dei siciliani “i problemi pratici sono gli spostamenti – sottolinea Pierfrancesco Diliberto- per arrivare da Trapani a Messina ci metti dalle sei alle otto ore in treno. Ora tra l’altro stanno facendo i lavori e non ci sono manco i treni. Ormai in Sicilia si circola solo in pullman: è tutto pullman, come in Messico, e guarda caso alcuni politici sono titolari dei trasporti siciliani”