Salute e Famiglia

Caos vaccino: Pfizer contraria ad allungare i tempi per la seconda dose

Ieri il Comitato tecnico scientifico ha suggerito di effettuare il richiamo del vaccino Pfizer dopo 5 settimane invece che 3. Procedendo così, le dosi già in frigo potranno essere utilizzate per la prima iniezione, e si può raggiungere una fascia più ampia di popolazione. La soluzione di estendere i tempi di richiamo del Pfizer a 35 giorni, è la conseguenza dell’importante domanda di questo vaccino. Una manovra che, spiega l’Unità di Crisi, “recependo le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico e della Struttura Commissariale, consentirà un aumento della platea delle prime dosi del vaccino Pfizer a partire già dal mese in corso. Ovvero determinando un aumento della copertura della popolazione”. Grazie al posticipo del richiamo, saranno recuperati centomila slot di prenotazione Pfizer.

PFIZER NON è D’ACCORDO

Ma a scombinare i piani del Cts ci ha pensato il direttore di Pfizer Italia Valeria Marino, che ieri a Sky Tg24 ha sottolineato che questo vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni. «Su un tempo più lungo di somministrazione della seconda dose ─ ha detto ─, al momento abbiamo solo le osservazioni di vita reale, come è stato fatto nel Regno Unito. Come Pfizer dico però di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione».

INTERVENGONO I POLITICI

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Dura la vicepresidente dei senatori di Forza Italia Melania Rizzotti, che è intervenuta dicendo: «Se per la Pfizer il range di somministrazione è fisso alle tre settimane, chi garantisce per la sicurezza dei cittadini? Dal ministro Speranza ci aspettiamo subito chiarezza, indicazioni certe, rassicurazioni. Cambiare in corso d’opera le regole rischierebbe di creare vaccinati di serie A e serie B. E questo, a un anno dalla pandemia». Si è lamentato anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: «Non possiamo svolgere un dibattito scientifico davanti al Paese sui trial medici. Dobbiamo dire cose chiare e la classe dirigente si deve prendere responsabilità. Cominciamo a dare indicazioni chiare»

IL VIROLOGO PREGLIASCO: «PFIZER HA PAURA DI CAUSE LEGALI»

il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, intervistato su questo argomento dal quotidiano “Il Tempo”, ha detto: «Si sa che nella casistica, da studi clinici, per quanto riguarda le seconde dosi ci sono dati che si riferiscono da 21 giorni a 42 giorni. Quindi c’è la possibilità, nella pratica reale, di ampliamento. La Pfizer, in pratica, con il suo intervento ha voluto smarcare l’aspetto legale. In altri termini, s’è voluta parare le terga. È chiaro che quanto più si è standardizzati alle indicazioni del bugiardino meglio è. Poi le scelte di utilizzo con ampliamento dei tempi ci sono state, e tra l’altro documentate».

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Pippo Maniscalco