Pedofilia, preoccupanti i dati sul fenomeno: “Attenzione a social, videogiochi e messaggistica”

Cade oggi, 5 maggio, la Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia. Una ricorrenza che assume un rilievo ulteriore in tempi come quelli che stiamo vivendo, che vedono un incremento notevole dell’uso dei social da parte dei più piccoli. Un uso sul quale è bene che gli adulti vigilino.

“La pedofilia è una minaccia costante all’integrità di bambini e ragazzi che oggi travalica il mondo reale e si diffonde anche online. Nella Giornata Nazionale per la lotta alla pedofilia, La Polizia Postale e delle Comunicazioni ribadisce il suo impegno, innanzitutto repressivo, nella protezione delle piccole vittime di un crimine aberrante e vergognoso.” Così dichiara Carlo Solimene, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Sicilia Occidentale.

“Quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet – prosegue -. Ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altrettanto velocemente il suo lato oscuro“.

Pedofilia, dati preoccupanti

Si riconferma infatti il trend preoccupante per cui la pedofilia diventa un pericolo imminente anche per i bambini più piccoli coinvolti in casi di pedopornografia e adescamento. Salta subito all’occhio come socialnetwork, videogiochi e messaggistica possano costituire una grande opportunità di crescita, ma anche un pericolo a cui prestare massima attenzione.

Chi in modo criminale sfrutta la rete sa quanto sia stretto il rapporto tra le piccole vittime e i devices tecnologici. Nel 2021 sono stati ben 136 i casi trattati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Palermo. Casi nei quali famiglie e vittime si sono trovate a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso.

A riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce il numero di soggetti indagati per pedopornografia e adescamento. Nel primo trimestre del 2022, inoltre, la situazione sembra ulteriormente preoccupare. Cresce infatti il numero dei soli soggetti denunciati rispetto al 2021 che vede in questi primi mesi dell’anno 22 persone deferite all’Autorità Giudiziaria.

L’impegno della Polizia Postale

“È purtroppo triste la constatazione che, nell’ultimo anno, sempre più spesso l’analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative svolte su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento del CNCPO, consentano di salvare piccole vittime, oggetto di abusi sessuali reali perpetrati da soggetti che appartengono alla loro cerchia di fiducia”. Così conclude il dottor Solimene.

“Si tratta di un dato che ribadisce l’impegno operativo che la Polizia Postale e delle Comunicazioni esprime quotidianamente e dichiara tuttavia anche la concreta pericolosità crescente dei soggetti che usano la rete per scopi di adescamento e pedopornografia. La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia che con il mondo dell’associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un’ottica di sistema in cui la prevenzione integra l’opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni portano avanti ogni giorno”.

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Redazione PL