Viviana Parisi temeva che i servizi sociali potessero toglierle Gioele

Secondo Claudio Mondello, avvocato e cugino del marito della dj trovata morta, «Viviana Parisi temeva che i servizi sociali potessero toglierle il bambino perché era stata due-tre volte in ospedale per problemi di carattere mentale». Questa sua paura potrebbe spiegare diverse cose. Anche lo stato confusionale in cui è precipitata dopo l’incidente, quando si è inspiegabilmente allontanata con Gioele, entrando nella boscaglia di Caronia.

PAURA DELLE CONSEGUENZE

Potrebbe anche essere stata la paura delle conseguenze dell’incidente che avrebbe indotto Viviana, scomparsa il 3 agosto e ritrovata morta nelle campagne di Caronia 5 giorni dopo, a fuggire con suo figlio dopo lo scontro con il furgone in una galleria autostradale. L’avvocato è sicuro di una cosa, come dichiara al Corriere della Sera: «In caso di ferimento o morte di Gioele nell’incidente, sono sicuro che Viviana avrebbe chiesto aiuto, si sarebbe messa a urlare, perché la salute del bambino aveva la precedenza su tutto. Non l’avrebbe certo portato via». E spiega: «Lei era morbosamente legata a Gioele. Non mi convince l’ipotesi della morte nell’incidente. Difficile poi che un bambino di 4 anni, che ha un corpo molto elastico, possa morire in un incidente del genere».

I TESTIMONI CHE NON SI PRESENTANO

Come più volte scritto, ci potrebbero essere dei testimoni chiave che erano presenti al momento dell’incidente, ovvero turisti che lo scorso 3 agosto hanno visto la donna e il bambino fermandosi per pochi minuti. Gli stessi avrebbero chiesto cosa fosse accaduto e avrebbero seguito Viviana per un po’ dopo che aveva scavalcato il guard rail. Purtroppo però ancora queste persone non si sono fatte avanti per testimoniare e quindi per raccontare cosa hanno visto. Eppure dovrebbero essere già stati raggiunti non solo dall’appello del procuratore che sta indagando sul caso, o da quello delle forze dell’ordine, dei ricercatori, del padre del bimbo e della famiglia. Come si sa si tratta di una famiglia composta da due genitori di mezza età con due figli, che viaggiavano con una station wagon grigia metallizzata.

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Pippo Maniscalco