Papa Francesco, il suo piatto preferito era quello del giovedì | Per moltissimi italiani è tradizione da generazioni

Papa Francesco - fonte pexels - palermolive.it
Il Pontefice amava stare tra la gente e condividere il pasto con tutti, ma aveva delle preferenze in cucina
Il mondo ha detto addio a Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, il primo pontefice americano e gesuita della storia della Chiesa. La sua scomparsa è stata annunciata dal Vaticano con una dichiarazione concisa, poche ore dopo la sua ultima apparizione durante la domenica di Pasqua nella Basilica di San Pietro. Mentre i fedeli piangono la sua perdita, i cardinali si stanno già preparando per il conclave che dovrà eleggere il nuovo capo della Città del Vaticano.
Papa Francesco sarà ricordato non solo per i suoi primati storici, ma soprattutto per il suo spirito riformatore. Durante il suo pontificato ha affrontato con coraggio questioni delicate, cercando di modernizzare la Chiesa mantenendo saldi i valori fondamentali del cristianesimo. È stato un papa vicino alla gente, allergico ai formalismi, capace di comunicare con semplicità ma con profondità. La sua figura resterà impressa come quella di un uomo che ha cercato di abbattere le distanze tra istituzione religiosa e fedeli.
La sobrietà era un tratto distintivo della sua personalità, rispecchiata anche nei gusti personali. Amava i piatti semplici, quelli della tradizione e della famiglia. Era noto per il suo affetto per i pasti casalinghi, tra cui spiccavano gli gnocchi di patate, cucinati con ingredienti genuini e conditi con sugo di pomodoro e polpette. Questo piatto, pur nella sua semplicità, era per lui un ritorno alle origini, ai sapori dell’infanzia e della cultura italiana che lo ha sempre accompagnato.
Nato a Buenos Aires da famiglia di origini italiane, Bergoglio non ha mai nascosto il suo amore per la cucina tradizionale. Gli gnocchi, piatto tipico della cucina italiana, rappresentavano per lui non solo un gusto amato, ma anche un legame affettivo con la sua terra d’origine. La consistenza morbida, il sapore pieno e la preparazione casalinga rendevano questo piatto un simbolo della sua visione della vita: autentica, calorosa, senza fronzoli.
Dall’Argentina alla tavola del Papa
Il pontefice aveva anche una passione per altri piatti simbolici della cultura argentina, come le empanadas. Queste erano solite essere offerte ai visitatori del suo ufficio quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, un gesto di accoglienza che rifletteva la sua umanità. Anche la bagna cauda, piatto piemontese adottato da molti argentini di origine italiana, trovava spazio nella sua tavola, insieme alla pizza e al celebre dulce de leche.
Tra i suoi piatti prediletti, la pizza occupava un posto speciale. Bergoglio aveva raccontato più volte quanto gli mancasse uscire a mangiarne una fetta durante gli anni in seminario. La sua preferita era semplice, con mozzarella, a dimostrazione ancora una volta del suo gusto per l’essenziale e l’autentico. A Roma, dove la pizza è un’istituzione, non mancava occasione per gustarla quando possibile.
Dolci ricordi e radici profonde
Oltre al salato, il Papa aveva una predilezione anche per i dolci tradizionali del suo Paese. Gli alfajores, biscotti farciti con dulce de leche, e la carne argentina erano per lui un ritorno alle radici, un ricordo dei tempi dell’infanzia. Questi sapori lo accompagnavano anche spiritualmente, come un filo invisibile che lo legava alla sua gente.
Papa Francesco lascia in eredità un’immagine di umanità e semplicità. La sua cucina preferita racconta tanto quanto i suoi discorsi e i suoi gesti: una spiritualità fatta di piccoli dettagli, di affetto, di autenticità. Anche nella scelta del cibo si celava la sua teologia della vicinanza, del “camminare insieme”, che continuerà a vivere nella memoria collettiva e nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo.