Cultura

Palermo, Villa Alliata di Pietratagliata torna fruibile a cantiere aperto

Villa Alliata di Pietratagliata riapre i cancelli ai palermitani e ai turisti.
Un gioiello di rara bellezza che sorge al civico 115 di via Serradifalco, realizzato nel 1883 dall’architetto Francesco Paolo Palazzotto.
Considerata una delle costruzioni di maggior pregio del periodo neo-gotico siciliano, Villa Alliata di Pietratagliata era la residenza del “Principe Mago”.
Così il compianto giornalista e scrittore Bent Parodi definiva Raniero Alliata, proprietario ed ultimo custode della nobile dimora, a pochi passi da piazza Principe di Camporeale.

VISITE GUIDATE A CANTIERE APERTO NELL’AMBITO DI “RESTART”

Alla cerimonia di riapertura di Villa Alliata di Pietratagliata era presente Bernardo Tortorici di Raffadali, curatore di “RestART 2022“.
Proprio in occasione della manifestazione, organizzata dall’associazione “Amici dei Musei Siciliani” e da Digitrend, la struttura ha riaperto le porte, a cantiere aperto.
“Ringrazio la proprietà – afferma – per aver voluto offrire questa opportunità alla città”.
Tutto è stato reso possibile, infatti, grazie all’imprenditore Giovanni Sammaritano, che ha acquistato l’immobile all’asta.
L’obiettivo è farne un’esclusiva struttura ricettiva, ma aperta alla città.
“L’idea della ripartenza da cui nasce il Festival – ha aggiunto Bernardo Tortorici di Raffadali – non può che essere di augurio per la rinascita di questa splendida dimora”.
“Il magnifico restauro, a seguito del lungo e desolante periodo di abbandono – conclude – restituisce bellezza e decoro al patrimonio culturale di Palermo”.
Dopo oltre quarant’anni, dunque, sarà possibile visitare la Villa, nei giorni di venerdì e sabato dalle 18:00 alle 20:00.
Per farlo, occorrerà prenotare sul sito www.restartpalermo.it.
Le visite accompagnate si svolgeranno a cantiere aperto.

Villa Alliata di Pietratagliata sorge al civico 115 di Via Serradifalco

IL PROGETTO DI RECUPERO, RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE

La Villa si appresta a tornare all’antico fulgore grazie a una poderosa azione che comprende diversi interventi, a partire dal ripristino integrale delle coperture del fabbricato.
Nel progetto di recupero, è incluso il rifacimento di tutti i prospetti.
Anche gli spazi interni saranno interessati da lavori di restauro e ristrutturazione, che prevedono il loro riadattamento funzionale.
Senza dimenticare il ripristino integrale di tutti i solai.
Il responsabile del progetto di restauro è l’architetto Filippo Dattolo, presente alla cerimonia di riapertura di Villa Alliata di Pietratagliata.
“Un progetto impegnativo – spiega il professionista che, congiuntamente all’ingegnere Antonio Piccione, ha curato la parte progettuale – per ciò che rimane della ‘Belle Époque’, con i giardini che a breve ritorneranno a risplendere”. “L’occasione dell’apertura straordinaria della Villa – aggiunge l’architetto – sarà il momento giusto per far conoscere ciò che è stato fatto, anche grazie alla collaborazione delle tante maestranze che hanno partecipato alla ricostruzione”.

IL GIARDINO

Tra gli interventi in programma, figurano anche la pulizia e il recupero dell’intero giardino.
In asse con la struttura, una grande aiuola semicircolare si estende con un piccolo lago, ancora oggi esistente, popolato da cigni e anatre.
Vi era anche un giardino d’inverno, di cui sono rimaste quattro colonne in ghisa e un arco a disegno polilobato in ferro battuto.
Probabilmente, reggevano una copertura leggera.
A illuminare il giardino, si sa per certo, erano alcuni splendidi lampioni a gas dei quali tuttavia non si hanno testimonianze.
Di particolare bellezza, rimangono ancora oggi le finestre con vetri a disegno geometrico un tempo colorati e piombati, con colonne e capitelli fitomorfi.
Anche i vetri provenivano dalla Toscana.
Lungo l’asse del prospetto c’è una vasca ottogonale in pietra di Billiemi nella quale, così come riportato in testi ottocenteschi, cresceva il papiro.

LA STORIA DELLA VILLA

Si tratta di una dimora storica costruita intorno al 1885 e completata nel 1896 ad opera del Principe Luigi Alliata su un preesistente impianto settecentesco.
Quest’ultimo fu sostituito con l’attuale impianto cosiddetto “ad u”, in mezzo ad un grande appezzamento di terreno adiacente la via Malaspina.
Le caratteristiche principali della fabbrica erano il grande scalone a tenaglia all’interno della corte ed un porticato retto da pilastri e colonne sul prospetto opposto.
Nonostante il notevole stato di degrado, la Villa, con i suoi particolari architettonici, manifesta il fasto dei tempi passati prendendo spunto dal “gothic revival” siciliano, influenza del gotico catalano.
L’edificio copre una superficie complessiva, incluso il giardino, di circa millecinquecento metri quadrati.
Francesco Paolo Palazzotto, il progettista, nei limiti imposti dalla fabbrica esistente, cercò di creare dei volumi secondo una certa geometria e simmetria rispetto all’asse centrale, dotando l’edificio di due torri merlate ed evidenziando i rapporti gerarchici, nei prospetti e nell’interno.

GLI INTERNI

Il salotto d’ingresso su via Serradifalco è la stanza più interessante al piano terra.
Vi si accedeva attraverso tre porte finestre con vetrate.
Il soffitto, a cassettoni, era in legno secondo i dati storici, in intonaci cementizi nella realtà.
Nel piano nobile si trova la sala da pranzo, al di sopra del salottino d’ingresso.
Piccoli rosoni su un fondo alternativamente rosso e azzurro decoravano il soffitto.
Attorno, coppie di angeli che sorreggono corone di alloro e al centro gli stemmi araldici di famiglie presenti in Sicilia.
Adiacente alla sala da pranzo, vi è una piccola stanza con un montacarichi collegato al piano terra, alla cucina a carbone, ricoperta ormai in parte da maioliche.

I camerieri servivano la tavola attraverso un passavivande.
Dalla sala da pranzo, scendendo due gradini, si accede ad un salone prospiciente la corte dove il Principe Raniero aveva la sua biblioteca scientifica.
Proprio accanto allo studio dove preparava e custodiva la collezione entomologica.

LA “SALA DEL TRONO”

Secondo le ricostruzioni, il principale motivo di interesse dell’ultimo piano era la “Sala del Trono”.
Le cornici delle porte, in noce, erano ornate da capitelli con foglie scolpite e da motivi tratti dal gotico “fiammeggiante”.
Vi erano inseriti gli stemmi degli Alliata.
Le due stanze adiacenti, invece, ospitavano probabilmente la ricca biblioteca letteraria degli Alliata, con splendidi cassettoni lacunari e pavimenti in maiolica.
Accanto alla “Sala del Trono”, vi era la stanza da letto del Principe Luigi e poi del Principe Raniero, con doppie porte anch’esse in noce, finemente traforate.
Come nelle altre stanze, il lambrì e il tetto a cassettoni con figure zoomorfe.
Oggi tutto è stato asportato.

 

 

 

 

Published by
Marianna La Barbera