Cronaca di Palermo

Laboratorio analisi truffava l’Asp con codici errati, è successo a Palermo

Per quattro anni, dal 2014 al 2018, i dipendenti di un laboratorio di analisi a Palermo hanno inserito codici errati nel nomenclatore regionale delle ricette mediche. Paradossalmente inserivano anche codici relativi a prestazioni che il laboratorio stesso non era in grado di fornire. Tutto ciò al fine di aumentare la fatturazione da presentare all’Asp di Palermo. A seguito di una segnalazione della stessa Azienda sanitaria è intervenuta la Guardia di finanza. I militari hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip di Palermo nei confronti degli amministratori del laboratorio, A.D.D, una donna di 75 anni e G.C, il figlio di 34.

LE CONSEGUENZE PER GLI AMMINISTRATORI DEL LABORATORIO

L’accusa nei confronti degli indagati è di aver truffato il Servizio Sanitario attraverso un sofisticato sistema di sovra- rendicontazione/ fatturazione di prestazioni di laboratorio. Per madre e figlio è scattato il divieto per un anno di “esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese”. Il Gip di Palermo ha disposto inoltre il sequestro di una somma che si aggira intorno a 300.000 euro. La società è stata inoltre accusata di “responsabilità amministrativa degli enti per aver tratto un indebito profitto dalla truffa commessa nel suo interesse“. Alle indagini ha contribuito anche il “Centro Regionale Qualità” dell’Assessorato Regionale alla Salute.

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Michele Cusumano