Seconda sconfitta consecutiva in campionato per il Palermo, la prima in casa arrivata con il Monza. L’allenatore dei rosanero Filippo Inzaghi ha commentato la partita del Barbera e il momento che stanno vivendo i suoi. Queste le sue parole:
“La squadra era partita bene nei primi venti-trenta minuti. Al primo rinvio prendi gol, poi contro una squadra così forte non è semplice. Adesso poche chiacchiere, dopo otto partite non eravamo fenomeni e adesso non siamo scarsi. Abbiamo capito che le corazzate non esistono, ci sono delle squadre che vengono dalla A che hanno giocatori più pronti. Noi dobbiamo essere quindi più bravi: i nuovi devono alzare il livello, quelli che sono qui da più tempo devono fare qualcosa in più e l’allenatore deve dare il meglio di sé perché quello che sto facendo si vede che non sta bastando. Insieme dobbiamo farci un esame di coscienza, una volta capito quello che c’è da migliorare penso che ci sarà da divertirsi. Io sono convinto di avere una squadra forte, adesso è un momento così. Dai momenti delicati si può uscire rafforzati. Il campionato è lunghissimo, non si costruisce tutto dall’oggi al domani. Dobbiamo sicuramente migliorare. La squadra oggi ha cercato di dare tutto sé stessa, rimbocchiamoci le maniche. Sabato torniamo qui, questa gente merita altre partite e speriamo di regalargli una vittoria ripartendo più forti di prima”.
“Quando non ottieni i risultati l’allenatore si deve mettere in discussione. Dopo il loro vantaggio non c’è stata una reazione veemente. Nel secondo tempo ha cercato di trovare il gol, ma quando loro ripartivano erano pericolosi. Adesso non bisogna campare scuse, facciamo i complimenti al Monza che ha vinto meritatamente. Dobbiamo essere bravi a ripartire senza guardare la classifica”.
I ragazzi erano molto arrabbiati e dispiaciuti. Non ho tempo di farmi vedere troppo affranto, rigiochiamo tra tre giorni. Devo trovare le soluzioni giuste per tornare a vincere, bisogna capire cosa non ha funzionato e dove migliorare. Una vittoria può farci ripartire. Bisogna ritornare a fare quello che facevamo prima”.