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Palermo, Inzaghi: “Con il Bari bisognerà avere pazienza, dobbiamo continuare a battere record per diventare grandi”

Filippo Inzaghi, allenatore del Palermo, ha parlato della sfida col Bari in programma venerdì sera allo stadio Renzo Barbera. Queste le sue parole: “Caserta ha vinto due volte al Barbera? Una cosa che deve caricarci ancor di più. Questa squadra per diventare grande deve abituarsi a battere record come avvenuto a Bolzano. Per la partita di domani questo può essere un fattore in più. Caserta è un ottimo allenatore, con me l’anno scorso ha pareggiato due volte. Ma non è Caserta contro Inzaghi, è Palermo-Bari. Siamo pronti e carichi. Sarà una bella sfida, noi siamo convinti della nostra forza”.

“Tutta questa gente che viene a vederci è motivo di grande soddisfazione, ma noi ancora non abbiamo fatto nulla. La gente ha intravisto qualcosa, ci ha dato fiducia a scatola chiusa e li dobbiamo ripagare. Io credo che partita dopo partita il connubio squadra-tifosi possa crescere sempre di più. Con il Bari bisognerà avere pazienza, la loro classifica non rispecchia il valore effettivo. Dobbiamo dare il massimo essere compatti, convinti di avere giocatori che da un momento all’altro ci possono risolvere il match”.

L’arrivo di Bereszynski è imminente, ma Inzaghi come è successo in passato è bravo a dribblare la domanda: “Non mi va di parlare di chi non c’è, dobbiamo pensare alla partita col Bari. Poi come ho già detto, chi arriverà sarà una ciliegina in più che la società mi ha messo a disposizione. Bereszynski se arriverà sarà un giocatore importante, ma purtroppo ancora non è ufficiale. Pensiamo alla partita col Bari che è più importante “.

Palumbo e Brunori titolari? Inzaghi chiarisce: “Sono tutti pronti per giocare titolare. Non facciamo lo stesso errore del passato di vedere fantasmi che non esistono. Io ho 22 giocatori che amo alla follia, con me i giocatori forti partono dalla panchina perché ormai si giocano due partite: una di sessanta minuti e una di trenta. Sono sicuro che i cinque che entreranno domani come avvenuto precedentemente ci faranno vincere la partita”.

Le condizioni di Diakité: “Lo ringrazio perché a Bolzano nel primo tempo è rimasto nello spogliatoio piegato su sé stesso, stava malissimo. Nonostante tutto, dopo l’ammonizione di Peda è entrato giocando come un leone. Lo ringrazio. Poi dopo una volta qui a Palermo è andato in ospedale. È recuperato anche se si è allenato solo questa mattina. Tutto questo fa capire che gruppo si sta creando”.

“Qui giocano tutti. In una squadra che vuole vincere non esistono giocatori titolari inamovibili. Non bisogna più stupirci se gioca uno piuttosto che un altro, gli unici che possono dire qualcosa sono Giovane e Vasic che ancora non hanno avuto la possibilità di giocare. Tutti giocano e devono dimostrarmi sul campo di meritare di giocare. Giovane mi ha sorpreso ancora di più rispetto a quelle che erano le mie aspettative. È un centrocampista, ma può fare anche il quinto. Ha importanti valori fisici. Sia lui che Vasic avranno il loro spazio e ci daranno grandi soddisfazioni. Tra domani e martedì avranno possibilità di dimostrare il loro valore”.

Le Douaron: “Su di lui per me c’è poca onestà. Per me ha fatto una partita straordinaria con il Sudtirol. Ha fatto segnare il primo gol e ha lottato su ogni pallone rendendosi anche pericoloso più volte. Noi abbiamo bisogno di giocatori come lui se vogliamo raggiungere il nostro sogno. Sono contento di Le Douaron, appena troverà la prima rete che si merita ci darà grandi soddisfazioni”.

Tour de force: “Sono contento di giocare tante partite in pochi giorni per dare possibilità a tutti di giocare. C’è competitività nella squadra, sono contento di questo”.

Un anno dalla morte di Totò Schillaci

“Per me Totò è stato il mio idolo. Ho avuto modo di conoscerlo e fare tante diverse iniziative benefiche. Mi sarebbe piaciuto che Schillaci poteva vedermi allenare il Palermo, ma non accadrà. Mi farebbe conoscere presto la famiglia, gli sono vicino”.

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Redazione PL