Primo piano

Palermo, dubbi sulla morte di Andreea Romanasu: disposta l’autopsia

I numeri, impietosi, hanno fatto sì che venissero etichettate come le “stragi del sabato sera”. Quelle in cui, solitamente, ad essere coinvolti sono i giovani. Attimi terribili, spesso accomunati dalla stessa, identica dinamica, quella che vede il conducente di un veicolo perderne il controllo fino al tragico epilogo. Ma su ciò che è capitato sabato scorso alla sedicenne Andreea Romanasu, morta in un incidente stradale avvenuto nei pressi del centro commerciale Forum Palermo, si vuole fare luce. A chiederlo, con la disperata determinazione di chi ha perso una figlia all’alba della sua vita, sono i genitori.

VOGLIA DI CHIAREZZA

Andreea si trovava, assieme ad altri giovani, a bordo dell’auto guidata da G.M. La sedicenne viaggiava sul sedile posteriore di una Cinquecento blu metallizzata. I ripetuti urti contro il guardrail del veicolo ne avrebbero causato la fuoriuscita dall’abitacolo, facendola finire sull’asfalto e provocandone la morte sul colpo. Soltanto lievi ferite per gli altri due ragazzi. Questa almeno la prima versione dei fatti fedelmente riportata dai media. Ma è davvero andata così? Per scoprirlo, i coniugi Romanasu hanno deciso di affidarsi alla Giesse Risarcimento danni. Società da 25 anni a fianco dei più deboli, nel 2009 in prima linea all’epoca del deragliamento dell’incidente ferroviario di Viareggio, e nel 2012 quando naufragò la Costa Concordia. Forte di 43 sedi in tutta Italia, a parlarci è Diego Ferraro, responsabile della filiale siciliana di Canicattì (AG).

QUESITI DA RISOLVERE

Il magistrato ha deciso di disporre l’autpsia perchè secondo lui le cause dell’incidente possono essere riconducibili anche ad altro – afferma intervistato da Palermo Live – . Il corpo della ragazza, trovato sul ciglio della strada, è finito lì a causa dell’incidente o a seguito dell’incidente la giovane è stata fatta uscire dall’auto? Dal momento che il veicolo, apparentemente sembra non avere subito urti importanti, sono questi i quesiti che oggi si pone la Procura.” Ciò che viene preso in considerazione è che siano stati i ragazzi stessi, presumibilmente presi dal panico, a cercare di prestare i dovuti soccorsi. Così come non si esclude l’ipotesi che la loro azione possa essere stata indotta dal tentativo di inquinare le prove per coprire qualcosa.

ESAME AUTOPTICO E CTU

Ad oggi non è nemmeno chiaro quanti fossero in auto. Gli stessi selfie scattati durante la serata – ricorda Ferraro – , poco prima della tragedia, non contribuiscono di certo a fare luce sull’accaduto. Quante erano le persone a bordo del veicolo con Andreea? La ragazza era davvero seduta dietro? Insomma, una serie di elementi che, complici le dichiarazioni contrastanti dei testimoni, fanno ritenere opportuno l’approfondimento delle indagini da parte della Procura. Per questo, inizialmente è stato disposto dal magistrato un esame autoptico. Successivamente, anche se non è ancora ufficiale, verrà effettuata una consulenza tecnica d’ufficio (CTU ndr) nei luoghi dell’incidente e sul mezzo. Perché, è bene sottolineare, non si capisce neanche se ad essere coinvolti siano stati altri veicoli”.

La paura di quanto accaduto, si pensa possa avere indotto i giovani a chiedere aiuto a qualcuno che non fosse il 118. Una eventualità che potrebbe avere sottratto minuti preziosi nell’ottica di salvare la vita di Andreea, nel caso in cui la giovane non fosse davvero morta sul colpo.

SI CONFIGURANO ALTRE IPOTESI

Una situazione tutta da valutare, così come sono ancora da verificare i risultati degli esami tossicologici ai quali è stato sottoposto non solo chi si trovava alla guida dell’auto. Fatto sta che, se davvero Andreea si trovava in vita dopo l’incidente, chi non le ha prestato soccorso nella maniera dovuta le ha probabilmente dato il colpo di grazia. A questo punto, da omicidio stradale si potrebbero configurare altre ipotesi, come l’omissione di soccorso o, peggio, l’omicidio preterintenzionale o anche colposo. Da ciò che uscirà dall’esame autoptico e da eventuali altri esami, si avrà un quadro più chiaro della situazione. Tutto ciò – conclude Diego Ferrara – non osando nemmeno immaginare che possa essere accaduto altro che non sia riconducibile al mero incidente stradale.

Published by
Alfredo Minutoli