Operatori sanitari in rivolta, lettera a Razza: «Tavolo interrotto da 40 giorni»

Operatori sanitari in agitazione. La categoria che ha combattuto in prima linea la lotta al Coronavirus vuole chiarimenti dal governo rispetto a numerosi punti lasciati in sospeso. Tra i quali il decreto “Cura Italia“. È da 40 giorni, infatti, che il tavolo del dialogo latita. Un’attesa che ha costretto i lavoratori regionali ad inviare una lettera a Ruggero Razza, assessore alla Salute del governo di Nello Musumeci

LA LETTERA E LE DICHIARAZIONI

La nota indirizzata a Ruggero Razza è firmata da Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. Nella missiva si sottolinea come gli incentivi statali del decreto “Cura Italia” rivolto agli operatori statali ancora non siano arrivati. Ecco le righe della lettera:

“La tensione sociale che sta via via montando tra i lavoratori rischia di raggiungere livelli di guardia estremamente alti, considerato anche che il tavolo di confronto governo-sindacati si è interrotto incomprensibilmente da oltre 40 giorni. In questi mesi anche grazie all’impegno di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, sia a Roma che in Sicilia, sono state approvate alcune importanti leggi (Cura Italia, Decreto Rilancio, Legge di stabilità regionale) che hanno introdotto apprezzabili interventi in favore dei lavoratori della sanità pubblica e della Seus 118. Adesso, però, è necessario dar seguito ai dettati delle norme per rendere pienamente attuabile il pacchetto di interventi. E diventa perciò imprescindibile proseguire e con la massima urgenza il confronto con le organizzazioni sindacali, così da giungere tempestivamente alla definizione degli accordi che permetteranno di ridistribuire nel modo migliore le risorse già stanziate e identificare eventuali fondi aggiuntivi per implementare la platea dei beneficiari, estendendo gli incentivi a tutti coloro i quali sono stati impegnati nella lotta al Coronavirus”.

Il tema bollente del management delle aziende del Sistema sanitario regionale: “Infine, in sede di convocazione, chiederemo all’assessore Razza di affrontare anche il tema “caldo” del management delle aziende del Sistema sanitario regionale. Il completamento del quadro manageriale non è più rinviabile, anche in vista dell’applicazione delle disposizioni relative all’emergenza sanitaria Covid-19, e ci aspettiamo che le nomine vengano fatte seguendo criteri più prettamente meritocratici e non seguendo logiche di appartenenza politica”.

Anche Antonio Toscano, egretario generale della Uil Pensionati Sicilia, sottolinea l’importanza di potenziare la medicina del territorio:

“In Sicilia l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus ha messo in evidenza le carenze del sistema sanitario dell’isola, benché fortunatamente i contagi siano stati meno rilevanti rispetto ad altre regioni quali la Lombardia e lo stesso Veneto. Se, da un lato, occorre dare atto al governo Musumeci di avere adottato misure efficaci dall’altro non si può non sottolineare come la Sicilia paghi il prezzo altissimo del piano di rientro per contrastare gli sprechi nel settore della sanità con la legge regionale 5 del 2009, concretizzatosi con il taglio dei posti letto e delle risorse umane”.

Atteso confronto con Ruggero Razza: “Si spera che le risorse destinate alla sanità in Sicilia vengano spese, anche passando attraverso un decreto applicativo, individuando gli enti gestori e dando tempi concreti. Nel caso in cui non dovessero arrivare risposte serie alla collettività occorrerà predisporre una grande vertenza poiché è inaccettabile che in un Paese civile la sanità non sia funzionale, efficiente e a misura dei più deboli”.

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Published by
Redazione PL