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Omicidio di Favara, forse modalità mafiose con movente familiare: sospetti sul suocero

L’uomo che con mano ferma e sangue freddo ha ucciso Salvatore Lupo non indossava neppure la mascherina anti-covid. Dopo avere sparato, è scappato via in un battibaleno, così velocemente che avventori e gente di passaggio hanno affermato di avere visto poco, anzi nulla. Solo la vittima aveva visto e capito che per lui c’era un problema immanente, ed ha tentato una fuga disperata all’interno della toilette del bar. Ma non è riuscito nell’impresa. Chi l’ha ucciso è stato più veloce di lui. Ha fatto fuoco tre volte, e due proiettili sono andati a segno. Un’azione così fulminea che ha sorpreso persino il barista che neppure l’ha vista. Infatti era chino a fare il gelato, e chino è rimasto dopo, paralizzato dalla paura.

PRIVILEGIATA LA PISTA FAMILIARE

Il delitto potrebbe sembrare uno di quelli che di solito vengono catalogati “di stampo mafioso”. Ma probabilmente non si tratta di mafia. Il quotidiano La Sicilia, scrive che tutta Favara è a conoscenza che la pista che viene battuta con maggiore intensità e convinzione dagli investigatori è quella familiare. Avvalorata da una serie di vicende interpersonali e di interessi economici. Infatti gli inquirenti hanno già individuato un sospettato, e lo hanno già sottoposto al test dello Stub, ed anche a perquisizione: sia dell’abitazione che dell’auto. Salvatore Lupo era da tempo entrato in rotta di collisione con la moglie, che lo aveva cacciato da casa un paio di volte. È stata una separazione dolorosa che ha coinvolgere i due figli ed anche le rispettive famiglie. Al punto che meno di un mese fa, nella stessa via dove è stato commesso l’omicidio, Lupo, insieme al figlio, avrebbe aggredito e malmenato il suocero, Giuseppe Barba. Anche lui impegnato nella gestione di Rsa. L’episodio non è stato denunciato ai carabinieri perché, a quanto pare, Barba non voleva mettere nel mezzo il nipote.

L’EX MOGLIE VUOLE ALLONTANARE I SOSPETTI

Sui dolorosi fatti accaduti è intervenuta Giusi Barba, l’ex moglie di Lupo, nonché figlia di Giuseppe Barba. “La Repubblica” riporta una sua dichiarazione, affidata all’avvocato Salvatore Pennica: «Con mio marito non andavo d’accordo, ma volevamo superare i contrasti, per i figli. Mio padre ha cresciuto mio figlio ed io mi rifugio nella preghiera». Una parola, la donna la rivolge appunto proprio al figlio Calogero, che si era schierato con il padre: «Spero di riabbracciarlo e prego Dio di darmi la forza di resistere». La donna ha infine aggiunto: «Provo disperazione e dolore. Sono madre di due ragazzi orfani e figlia di un padre che secondo gli inquirenti è sospettato di averli resi orfani».

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Pippo Maniscalco