Catania Live

Omicidio a Brancaccio, Sammarco in carcere: “Chiedo scusa alla famiglia Caravello”

Le indagini di polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, in merito all’omicidio di Natale Caravello, vedono ora il provvedimento del gip Giuliano Castiglia, che ha stabilito la custodia in carcere per Alessandro Sammarco. Si tratta del 20enne palermitano che ha confessato di aver commesso il delitto la notte del 10 marzo, a Brancaccio.

“Non posso che chiedere scusa – avrebbe dichiarato il giovane -. La mia relazione con la figlia di Caravello andava avanti di nascosto da due anni. E la sera di giovedì stavo andando a incontrarla. Non sono mai stato minacciato. Nessuno della famiglia Caravello mi è venuto mai a cercare. Ho solo commesso un errore che sto pagando. Posso solo chiedere scusa alla famiglia Caravello“.

“Non volevo uccidere Natale Caravello – avrebbe aggiunto nel corso dell’interrogatorio -. Ero solo impaurito per la sua reazione. Me lo sono trovato davanti all’improvviso. Non ho sparato per ucciderlo. Ed è stata una follia. Solo una follia per cui dovrò pagare”.

L’omicidio di Natale Caravello a Brancaccio

Natale Caravello, pregiudicato di 47 anni, è stato ucciso giovedì sera, intorno alle 19.30. Due i colpi d’arma da fuoco che l’avrebbero raggiunto mentre tornava a casa a bordo di un ciclomotore elettrico. Il fatto è accaduto in via Pasquale Matera, nel quartiere Brancaccio, dove la polizia si è recata allertata dalle telefonate di alcuni cittadini che avevano sentito gli spari.

Sul luogo segnalato, gli agenti hanno rinvenuto il corpo dell’uomo riverso sul selciato, privo di vita. Hanno, inoltre, recuperato e sequestrato i bossoli, non distanti dal cadavere.

Le indagini della Squadra Mobile si sono subito concentrate sul giovane che, poco dopo, ha confermato l’accaduto, presentandosi presso gli Uffici di Polizia. Alessandro Sammarco ha confessato di essere l’autore dell’assassinio del 47enne. Un’omicidio maturato nell’ambito di dissidi privati legati alle attenzioni morbose dell’arrestato verso la figlia dell’ucciso.

Sussistendo le esigenze cautelari, il giovane è ora sottoposto alla misura cautelare coercitiva della custodia in carcere. Si trova dunque recluso presso la casa circondariale “Lorusso Pagliarelli”. Indiziato in merito al reato contestato, la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

CONTINUA A LEGGERE

 

Published by
Redazione PL