Cronaca di Palermo

“Non chiedeteci silenzio”: studenti, associazioni e sindacati in marcia nel ricordo della strage di Capaci

Un corteo che marcia in memoria della strage di Capaci, a 33 anni di distanza da quell’atroce esplosione che tolse la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. “Non chiedeteci silenzio” è l’eloquente titolo della manifestazione organizzata da studenti, associazioni e sindacati. Al momento alcune centinaia di partecipanti, partiti da piazza Verdi, si stanno dirigendo alla volta dell’albero Falcone, in via Notarbartolo, dove si terrà il consueto minuto di silenzio.

“Non chiedeteci silenzio”, il corteo nell’anniversario della strage di Capaci

Tra i presenti, oltre al presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, anche alcuni rappresentanti della Cgil siciliana, il segretario confederale della Cgil nazionale Luigi Giove e Peppe Provenzano, componente della segreteria nazionale del Pd e della commissione nazionale Antimafia.

“È importante venire fuori da una logica di commemorazione e ricordo – ha dichiarato Giove – La mafia non è sconfitta, ma continua a essere di attualità, non è un fenomeno che riguarda solo la Sicilia ma l’intero Paese. Oggi più che mai agisce sul piano economico ed è ancora in grado di fare molto male”.

“Fare silenzio è sempre sbagliato: il 23 maggio è la giornata in cui la società civile ha avviato un processo di reazione contro la mafia che minaccia la nostra libertà”, ha detto Cracolici.

“La mafia uccide, il silenzio pure”

In testa al corteo uno striscione con scritto “La mafia uccide, il silenzio pure” con raffigurato il volto di Peppino Impastato. Tanti gli striscioni e gli slogan, tra cui “La mafia teme la scuola più della giustizia”.

“È il corteo contro le mafie ed il sistema costruttivo, contro le guerre e contro il riarmo – spiega Andrea La Torre del collettivo giovanile Attivamente – un momento contro le passerelle politiche che sporcano la memoria dei martiri di questa terra. È un corteo per dire che l’antimafia è una lotta che parte dal basso”.

Ad aprire il corteo la performance artistica a cura del collettivo Our Voice dal titolo “Anything to say” che richiama una scultura dell’artista Davide Domino. “Vede il nostro presidente del consiglio al centro e attorno, sopra le sedie, delle persone con dei manifesti – spiega Marta Capaccioni del collettivo -. I manifesti rappresentano le nostre istanze, per evitare l’abrogazione di alcune riforme nazionali che toccano tematiche legate alla mafia, corruzione e sicurezza”.

Foto da Facebook Antonello Cracolici

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Redazione PL