Dall'Italia

“No green pass”, tensione a Trieste e Milano: nel mirino i giornalisti

Durante l’ennesimo sabato di proteste contro il Green pass, i cortei si sono svolti con un netto calo di adesioni. Ma il livello di tensione è restato alto. In buona parte d’Italia si sono organizzati manifestazioni, accompagnate dai timori per la paura della diffusione del contagio. Ed anche per i divieti imposti nei giorni precedenti, ma il tentativo di accendere scintille in piazza stavolta è stato spento rapidamente dalle forze dell’ordine, in particolare a Trieste e Milano.

TAFFERUGLI A TRIESTE

Nel capoluogo friulano ultimamente si è registrato un aumento di malati e focolai, a quanto sembra collegato alle proteste precedenti. A Trieste c’è stata una sfilata di ottomila persone, che si è conclusa quasi senza incidenti. Poco prima, un gruppo di duecento manifestanti aveva tentato di forzare le transenne in piazza Unità d’Italia. È avvenuto quando il corteo si trovava a un paio di isolati di distanza da piazza Unità d’Italia, dove non si poteva accedere. I contestatori si sono fermati davanti al blocco delle forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa e con i furgoni blindati messi di traverso.

Qui hanno urlato ripetutamente “Vergogna”, destinando insulti ai giornalisti e cameramen presenti. A ridosso della piazza vietata dal Prefetto e presidiata da una schiera di agenti in tenuta antisommossa con alle spalle un camion idrante, risuonava il ritornello di battaglia dei No Pass, «La gente come noi non molla mai». Contestazione anche sotto la sede de “Il Piccolo”, il quotidiano di Trieste. Gli agenti hanno respinto i manifestanti con una carica. Almeno cinque manifestanti sono stati fermati. Nessun ferito, ma soltanto la violazione dell’ordinanza imposta dal sindaco sull’uso delle mascherine durante le manifestazioni, e sui controlli ad hoc da parte di “steward”.

LA MANIFESTAZIONE DI MILANO

Al corteo milanese contro il Green pass, organizzato per il 16esimo sabato consecutivo hanno partecipato in quattromila. Come auspicato dalle associazioni dei commercianti che hanno lamentato un calo del fatturato di oltre 10 milioni di euro solo negli ultimi tre sabati, questa volta la manifestazione ha “risparmiato” dal passaggio dei “No green pass” il già tartassato corso Buenos Aires. Il corteo è partito da piazza Fontana, e qualche minuto prima un giornalista di Fanpage aveva subìto un’aggressione verbale, oltre a spintoni, da due manifestanti.  “Spinte, schiaffi e insulti a Saverio Tommasi”, ha scritto il giornale online. I due responsabili hanno tentato di impedire le riprese. Sono stati portati dalle forze dell’ordine per essere identificati. All’inizio della manifestazione è stato rispettato il percorso imposto dal questura, ma poi una parte dei presenti, al grido “Andiamo dove ci pare” ha deviato dal tracciato previsto.

Per arrivare nella Cerchia dei Bastioni, direzione Darsena, mandando il traffico in tilt. Ci sono stati minuti di tensione in cui non si sono registrati contatti con la polizia schierata. Che invece si sono registrati con gli automobilisti imbottigliati. Quattro ragazzi, scesi dall’auto presa a calci dagli attivisti, hanno ricevuto insulti e spintoni prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Allo scoccare delle 21, il termine fissato per la conclusione della manifestazione, le forze dell’ordine hanno cinturato e bloccato le ultime centinaia di manifestanti presenti impedendo loro di continuare il corteo.

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Pippo Maniscalco