Mutuo prima casa, a maggio mega rimborso in busta paga | Governo regala 4 mesi, 4000€ in arrivo sul conto
Mutuo prima casa - fonte pexels - palermolive.it
Arriva un aiuto economico per chi ha acceso un mutuo per acquistare la prima casa: in arrivo il rimborso di maggio
Avere un’abitazione di proprietà rappresenta per molte persone una delle principali aspirazioni. Spesso, però, si tratta di un traguardo difficile da raggiungere senza un supporto finanziario esterno. Proprio per questo motivo i mutui ipotecari rappresentano una soluzione largamente adottata in Italia. Per agevolare chi decide di affrontare questo importante passo, lo Stato ha previsto specifiche agevolazioni fiscali, tra cui la detrazione degli interessi passivi sul mutuo per l’acquisto della prima casa.
Nel mese di maggio molti contribuenti che hanno acceso un mutuo per la prima casa potrebbero ritrovarsi con un gradito rimborso direttamente in busta paga. Si tratta della restituzione, sotto forma di detrazione fiscale, del 19% sugli interessi passivi versati all’istituto di credito. Il beneficio fiscale ha un tetto massimo di 4.000 euro all’anno, che rappresenta il massimo importo detraibile a cui si può applicare l’aliquota del 19%.
La normativa di riferimento è contenuta nell’articolo 15 del Tuir, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi. In base a quanto stabilito, è possibile beneficiare della detrazione solo se il mutuo è garantito da ipoteca su un immobile acquistato come abitazione principale. Inoltre, l’acquisto della casa deve avvenire entro un anno dalla stipula del mutuo. Rientrano tra i costi detraibili anche alcuni oneri accessori, purché direttamente collegati alla concessione del finanziamento.
Il rimborso è riservato a coloro che, al momento della dichiarazione dei redditi, indicano il proprio datore di lavoro come sostituto d’imposta. In questo caso, l’Agenzia delle Entrate provvede a calcolare e restituire l’importo spettante direttamente in busta paga, generalmente nel mese di maggio. Chi, invece, presenta la dichiarazione in autonomia o senza indicare un sostituto, riceverà l’accredito dell’importo in un secondo momento, sempre per via diretta.
Come si calcola l’importo spettante
Il calcolo della detrazione è piuttosto semplice. Basta sommare gli interessi pagati nel corso dell’anno e calcolare il 19% dell’importo, fino a un massimo di 4.000 euro. Ad esempio, se un contribuente ha pagato 2.500 euro di interessi passivi, potrà beneficiare di una detrazione pari a 475 euro. Tale somma viene sottratta direttamente dalle imposte da versare, oppure viene rimborsata se il contribuente ha già pagato il dovuto tramite ritenute.
Per accedere al beneficio è fondamentale conservare e presentare la documentazione che attesta l’effettivo pagamento degli interessi passivi. Tra i documenti richiesti figurano l’atto di mutuo, le ricevute di pagamento e l’attestazione rilasciata dalla banca. In caso di controlli, l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere questi elementi a conferma della richiesta di detrazione.
Un vantaggio spesso poco conosciuto
Molti cittadini non sono a conoscenza di questa opportunità o ne sottovalutano l’impatto economico. Eppure, la possibilità di ricevere un rimborso fino a 760 euro l’anno – il 19% di 4.000 euro – può rappresentare un sollievo concreto, specialmente in un periodo di rincari e inflazione. Si tratta, quindi, di un incentivo importante da conoscere e sfruttare appieno.
Il rimborso in busta paga per chi ha un mutuo prima casa è un’occasione significativa per alleggerire il peso delle rate. Tuttavia, per ottenerlo è fondamentale rispettare i requisiti previsti e inserire correttamente i dati nella dichiarazione dei redditi. In un contesto economico incerto, ogni forma di supporto può fare la differenza e migliorare la sostenibilità del sogno di una casa propria.