Mutuo, arriva la proroga tanto attesa: un fiume di soldi sicuri fino al 2027, le banche trovano i fondi | Incassi subito e ti compri casa
Mutuo casa - fonte pexels - palermolive.it
Un aiuto concreto per agevolare l’acquisto della casa per i più giovani, ecco le novità per il 2025
Il bonus prima casa dedicato ai giovani under 36 ha rappresentato negli ultimi anni una delle misure più importanti a sostegno dell’autonomia abitativa delle nuove generazioni. Sebbene nel 2024 siano venute meno alcune agevolazioni fiscali, resta in vigore la garanzia statale sui mutui per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, ora prorogata fino al 31 dicembre 2027 dalla Legge di Bilancio 2025. Questa garanzia rappresenta un aiuto concreto per facilitare l’accesso al credito da parte di giovani e categorie fragili.
L’incentivo non si rivolge esclusivamente ai giovani sotto i 36 anni. A beneficiarne possono essere anche le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, e i conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. In tutti i casi, è richiesto un Isee non superiore a 40.000 euro. Questo requisito economico si conferma elemento centrale della misura, volto a concentrare l’intervento pubblico sui soggetti con maggiore necessità di sostegno.
Il criterio dell’età è chiaro ma richiede attenzione: il beneficio è riservato a coloro che non compiono i 36 anni durante l’anno solare di stipula del rogito. Pertanto, anche se il compleanno è a dicembre 2025, non si ha diritto all’agevolazione se il contratto di compravendita viene firmato nello stesso anno. Invece, chi compie 36 anni nel 2026 potrà ancora accedere al beneficio nel 2025, se in possesso dei requisiti Isee.
Il vantaggio principale per gli under 36 è la possibilità di accedere a mutui garantiti dallo Stato, tramite il Fondo Consap. Questo fondo copre fino al 50% della quota capitale dei finanziamenti, rendendo più facile per le banche concedere prestiti fino a un massimo di 250.000 euro. L’intervento pubblico riduce il rischio per gli istituti di credito, agevolando così i giovani che altrimenti avrebbero difficoltà a ottenere un mutuo.
Durata e prospettive della misura
L’estensione del bonus fino al 2027 dimostra la volontà di mantenere nel medio termine un supporto stabile per l’accesso alla casa da parte dei giovani. È una misura che, pur non risolvendo tutti i problemi legati alla precarietà abitativa, contribuisce a facilitare un primo importante passo verso l’autonomia. Chi è nato nel 1989 dovrebbe però affrettarsi, poiché nel 2025 potrebbe essere l’ultima occasione per rientrare nei parametri di età previsti.
Per determinare l’idoneità al bonus, è fondamentale la corretta presentazione della DSU, documento necessario per il calcolo dell’Isee. L’indicatore viene calcolato sui redditi e patrimoni del secondo anno precedente, quindi nel 2025 si fa riferimento all’anno 2023. Tuttavia, chi ha avuto variazioni significative della situazione lavorativa può anche presentare l’Isee corrente, che fotografa la condizione economica aggiornata agli ultimi 12 mesi.
Differenze rispetto al passato
Fino al 2023, il bonus under 36 prevedeva anche l’esenzione da imposte di registro e ipocatastali per la prima casa. Oggi resta soltanto la componente relativa alla garanzia sul mutuo, ma il beneficio rimane comunque rilevante, soprattutto considerando l’attuale contesto economico. La garanzia statale rappresenta un paracadute importante per chi non può contare su redditi elevati o su patrimoni familiari consistenti.
Il bonus prima casa under 36 non è solo un incentivo economico, ma anche un segnale politico. Pur con qualche limitazione rispetto alle versioni precedenti, la proroga al 2027 rappresenta un impegno chiaro nel sostenere i giovani e le famiglie in difficoltà. È auspicabile che in futuro si torni ad ampliare il pacchetto di agevolazioni, magari includendo nuovamente gli sconti fiscali eliminati, per rendere il diritto alla casa davvero accessibile a tutti.