Gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza sulla morte di Luigi B., un ragazzo 13enne di Novi Ligure, in provincia di Alessandria. Il giovane è deceduto oggi in ospedale al Regina Margherita di Torino dove era stato portato con urgenza nel disperato tentativo di salvarlo. Si pensa al suicidio, ma una delle ipotesi su cui stanno lavorando le forze dell’ordine, che stanno cercando di fare chiarezza sulla morte del ragazzo, è che si possa essere tratto anche di una sfida sui social finita in tragedia. Il padre venerdì lo aveva trovato in fin di vita a casa della nonna. L’adolescente non ha lasciato biglietti per spiegare il suo gesto e nemmeno sono stati trovati all’interno della stanza pc o cellulari.
Sull’episodio è stato aperto un fascicolo e ci sono indagini in corso da parte dei carabinieri per accertare il motivo del suicidio. Uno degli aspetti da chiarire è se il giovane. sui social, sia entrato in contatto con qualcuno che lo abbia convinto a partecipare a una delle cosiddette challenge in cui si accettano rischi estremi per superare delle sfide tra ragazzini. Ma al momento gli investigatori non ravvisano responsabilità da parte di altre persone.
“Si tratta di una storia talmente pesante e grave che ogni parola al momento è inutile. Prima infatti è necessario capire se ci sia qualche motivo particolare per togliersi la vita a 13 anni”. A parlare è il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere. Attonita per quanto accaduto anche la squadra di calcio locale, la Novese, in cui il ragazzo giocava nel ruolo di portiere, che affida ai social un breve pensiero. “È impossibile per tutti noi accettare… Ti siamo vicini in questo viaggio… Sarai per sempre nei nostri cuori”.
Un caso tristemente simile a quello avvenuto sabato 11 novembre a Palermo: un coetaneo si è tolto la vita nella sua casa dove abitava con i genitori che erano usciti. Sono stati sempre loro a fare la tragica scoperta, trovandolo impiccato e si sospetta che il ragazzo fosse vittima dei bulli che in più occasioni lo avevano deriso.