I Carabinieri di Bagheria nel pomeriggio hanno convocato la famiglia di Simona Cinà, la ragazza di 20 anni morta nella piscina di una villa a Bagheria, in caserma. Un incontro al quale ha partecipato anche la Procura di Termini Imerese. “Questo incontro ci rasserena, è stato utile, ci fa capire che il supporto della Procura e dei carabinieri c’è ed esiste. Adesso c’è da aspettare soltanto l’autopsia, speriamo di avere delle risposte”, hanno dichiarato all’uscita dalla Stazione dei Carabinieri di Bagheria il fratello maggiore di Simona, Gabriele e la cugina Gabriella.
Alle domande dei cronisti i due parenti hanno risposto ribadendo che c’è da attendere l’autopsia perché “solo questi esami chiariranno la dinamica e cosa possa essere successo quella notte. Questo incontro è stato chiarificatore e sicuramente ci ha rasserenato”.