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Fuoco incrociato su Mirri: il presidente rosanero traccia il futuro

L’attesa conferenza stampa di Dario Mirri si è da poco conclusa e, per la soddisfazione dei tifosi, il fuoco incrociato di domande a cui è stato sottoposto il presidente rosanero c’è stato eccome. Sono stati praticamente toccati tutti i punti focali del progetto Palermo, a cominciare dal nodo che riguarda il prossimo candidato alla panchina.

FILIPPI? NUMERI ALLA MANO MERITEREBBE RICONFERMA

Il calcio non è mai semplice da interpretare. Forse con Boscaglia non è scattata la giusta scintilla, quella virtuosa per condurci dove invece è riuscito Filippi. Con la media punti di 2.10 mantenuta da Filippi avremmo terminato la stagione alle spalle della Ternana. Questo potrebbe bastare per reputare l’allenatore di Partinico meritevole di essere riconfermato per la prossima stagione. Con lui abbiamo cominciato a parlare, anche per capire se c’è unità di intenti affinchè si possa proseguire insieme. Se dovessi dare un giudizio credo che Filippi abbia dimostrato tutto ciò che era necessario per essere ancora l’allenatore del Palermo”.

L’IMMINENTE FUTURO

“Il nostro intento sarà sempre e solo quello di vincere. Poi però, bisogna anche confrontarsi con la realtà dei fatti. Sintomatico è il caso del Bari di De Laurentiis, società dalla capacità economica di gran lunga superiore alla nostra. Ai tifosi dei galletti, nel 2018 fu assicurato il raggiungimento della A in pochi anni, quando è sotto gli occhi di tutti com’è andata nonostante gli onerosi investimenti fatti. Tra il dire e il fare, spesso nel calcio intervengono tanti elementi che fungono da ostacolo alle proprie ambizioni. Ricordo sempre a tutti che il fatto di essere la quinta città d’Italia per popolazione non significa nulla, perchè se è per questo per reddito pro capite Palermo non è quinta ma 67^. Il progetto è chiaranmente quello di raggiungere l’obiettivo della promozione e quest’anno ci siamo andati vicini pur essendo una neopromossa”.

VIVERE IL PRESENTE

Bisogna vivere il presente, dimenticandosi del passato. La società anche a causa della pandemia è profondamente mutata. Oggi ciò che conta è condividere un patto con la città, che deve valere anche quando si perde. Non si è tifosi del Palermo soltanto dopo che i rosanero vincono contro la Juve Stabia, per poi abbandonarli soltanto perchè sono usciti sconfitti con l’Avellino. Dei tifosi pronti a salire sul carro dei vincitori non ce ne faccianmo niente. Ciò che conta è avere a cuore il Palermo nella buona come nella cattiva sorte. Guarda caso fino ad un certo punto le critiche piovevano addosso senza sosta fino a quando è stato in sella Boscaglia, per poi trasformarsi in complimenti non appena sul ponte di comando è arrivato Filippi grazie agli ottimi risultati ottenuti. La differenza l’hanno fatta soltanto i risultati nonostante la squadra fosse la stessa”.

Mirri e Di Piazza

IL RAPPORTO CON DI PIAZZA E IL NUOVO ASSET SOCIETARIO

Abbiamo fatto un enorme sforzo sottoscrivendo un capitale da 15 milioni di euro; a memoria ho sentito tanti progetti per questa città puntualmente disattesi. Abbiamo sottoscritto con la mia famiglia e Di Piazza un progetto, e andremo avanti con orgoglio e petto in fuori. Il Palermo arriva a giugno 2022 con le risorse destinate. Stiamo lavorando al un processo di rifinanziamento che prevede la ricerca di nuovi soci. E’ dall’inizio che il Palermo cerca risorse, non è che con Di Piazza l’intenzione era quella di risolvere per sempre i problemi del club. Ma c’è da dire che il primo anno è stata una stagione all’insegna dei trionfi mentre nel secondo, pur essendo matricola possiamo dire di avere fatto una bella figura. Cosa succederà adesso? Intanto consideraiamo che, numeri alla mano, il Palermo, dal nulla, in soli due anni oggi è la prima società calcistica siciliana. Un dato che ci deve rendere orogogliosi e speranzosi che si possa avvicinare al club qualcuno con capacità economiche ancora più forti. In tal senso Di piazza ha fatto delle verifiche negli Usa ma ancora nessuno si è fatto avanti. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare.

C’E’ CHI ANCORA NON CREDE APPIENO NEL DISEGNO DELLA HERA HORA

Quando si fa una pulizia nel proprio salotto può uscire di tutto. Se qualcuno non condivide il nostro progetto di rinnovamento significa che va al di là del mero giudizio sportivo. E ciò mi dispiace perchè vuol dire che non crede come noi nel cambiamento. Per quanto riguarda Di Piazza se ne sono dette di tutti i colori. A dicembre ha fatto questa scelta e non credo sia giusto dire più di tanto. E’ chiaro che si può fare meglio, tutti possono fare meglio”.

CHE TIPO DI STAGIONE STA PROGRAMMANDO IL CLUB

Non esiste un piano A tantomeno un piano b – dichiara Mirri. C’è che ci sono dei soldi da destinare alla prossima stagione, stimabili in circa 5 milioni di euro. Una cifra che, siamo certi, ci permetterà di allestire una squadra competitiva oltre affrontare le spese annesse in tutta serenità. Forse non si è ancora compreso a fondo ciò che ha significato per una società come il Palermo la pandemia. Ricordo che, per ogni partita da giocare spendiamo qualcosa come 20mila euro, di cui 10 da riconoscere al comune e 10 di spese varie. Ma ciò non vuole essere una critica, considerato che i consiglieri comunali per venirci incontro hanno rinunciato ai loro benefit allo stadio. Un altro aspetto da considerare è, che mentre ad esempio a Catania non pagano il canone a Palermo lo si paga, oltre a tutti quei servizi che vanno pagati alla Questura e quando facciamo le trasferte, che sia in aereo o pulmann.”

PULMANN O AEREO IL CLUB ROSANERO SPENDE PIU’ DI TUTTI

Una ricerca della Lega ha evidenziato che il Palermo, in tal senso, è il club che spende più di tutti. A fronte di zero ricavi rimangono i costi. Da quì la stima di quei circa 5 milioni di euro per affrontare la prossima stagione. In tal senso spero che la città ci dia una mano sbracciandosi come mai fatto in passato. Se attendiamo l’investitore che viene da fuori rischiamo di rimanere delusi. E poi, un investitore che venga a Palermo senza sentire nel cuore la passione del vero tifoso, lo considero un passo indietro”.

LA SPERANZA CHE RIAPRA LO STADIO

Per quanto riguarda le spese affrontate non c’è nulla da nascondere o di poco chiaro, è tutto dichiarato agli atti. Sicuramente ciò che abbiamo speso per questa stagione ammonta a 7 milioni e otto per tutto quanto. Ci dobbiamo augurare che lo stadio riapra, altrimenti, senza ricavi la prossima stagione sarà ancora più lacrime e sangue. I soldi sono utili, necessari, ma non si vince solo con quelli. Ciò che fa la differenza sono le competenze. Il Palermo ha i soldi e le competenze per affrontare tutti insieme la prossima stagione. Non abbiamo bisogno di secondi tifosi ma di primi tifosi.

LA DIFESA DELLO STAFF DIRIGENZIALE

“Il lavoro dello staff dirigenziale è chiaro che faccia riferimento ai risultati. Ma bisogna avere coerenza e onestà intellettuale. Non si può affermare che i dirigenti sono scarsi perchè il Palermo ha fatto male fino a febbraio – precisa Mirri – , perchè ricordo che a costruire la squadra che poi ha invertito la rotta sono stati proprio loro. Anzi, dirò di più: ad assumersi la responsabilità del cambio di guida tecnica sono stati proprio Castagnini e Sagramola. Dunque, ribalto la domanda ai giornalisti: alla fine hanno fatto bene o male? Diciamo semmai che i dirigenti hanno lavorato con la massima professionalità e per il bene del club. La mia coscienza mi impone di intervenire, ma non accetto che qualcuno possa dare giudizi sui risultati.”

SI RIPARTE DA UNA BASE SOLIDA

“Per quanto riguarda il prossimo anno, anche confrontandomi con Filippi, qualora dovesse essere ancora lui l’allenatore, ci siamo ritrovati d’accordo che con cinque sei innesti massimo si possa affrontare un torneo competitivo. Cercheremo inoltre di fare tesoro degli errori commessi, e, in tal senso, vedremo di fare il ritiro fuori dalla Sicilia. Ciò anche nell’ottica di potere affrontare amichevoli con squadre professioniste, cosa che lo scorso anno sarebbe stata possibile soltanto con il Catania, ma affrontare gli etnei in amichevole è praticamente un ossimoro”.

Il rendering del nuovo centro sportivo del Palermo

IL CENTRO SPORTICO COME UN’ASSICURAZIONE A VITA

Il centro sportivo è un progetto sul quale fondiamo il valore del futuro del Palermo – afferma Mirri . Se fino ad oggi il Catania si è salvato dal fallimento lo deve soltanto a Torre del Grifo. Se il Palermo costruisce il centro sportivo non fallirà più perchè avrà un asset decisivo, una garanzia per la società, una sorta di copertura assicurativa. Per relizzarlo sarà fondamentale il finanziamento del credito sportivo. Il Palermo è il soggetto che deve fare il centro sportivo. Abbiamo raccolto un capitale di 68 mila euro grazie agli Amici rosanero. Tutto ciò nell’ottica di patrimonializzare la società. Non è prevista la forestereria, ma palestra, spogliatoi, magazzino, campi. Ci sarà una casa di accoglienza per i giocatori ma non si dormirà. Il pomeriggio alle 17/ 18 si torna a casa.”

RESTYLING BARBERA

Stiamo lavorando con Comune e Regione. Abbiamo costituito un tavolo insieme. L’idea è di ristrutturare il Renzo Barbera. Fin che io potrò, da quello stadio il Palermo non andrà via. E’ la nostra storia, sono i nostri gradoni. E in tema di amarcord dico che Santana resterà. Vincere a Catania con quel gol è stato indimenticabile. Il suo primo gol stagionale nella partita più sentita. Una pietra miliare. Santana è la storia, il presente e anche il futuro”.

UN PENSIERO AL VIVAIO

Abbiamo ragazzi del 2004 interessantissimi, e il Palermo non può avere un futuro se non ha un settore giovanile importante. Credo che la Primavera abbia fatto un miracolo. Ragazzi del 2002 e del 2003, scartati da tutti, si sono compattati gettando il cuore oltre l’ostacolo. Domani – prosegue Mirri – , a Carini, se dovessero battere il Catanzaro capolista (i giallorossi sono avanti di due punti ndr), potremo dire che avranno raggiunto un risultato storico. Stiamo costruendo la base che sarà la garanzia del futuro del Palermo”.

Il gioiellino del Palermo Lucca

CAPITOLO LUCCA

“Se lui vuole restare e si innamora di Palermo le porte rimarranno aperte, ma non c’è dubbio che bìsogna che convergano tante cose. Anche in questo caso, lasciatemelo dire, di lui nessuno quasi ne parlava fino a dicembre quando è esploso. Credo che con Lucca Rauti e Saranti contro l’Avellino forse avremmo vinto. Oggi abbiamo una base e una consapevolezza diversa rispetto allo scorso anno. Quello che stiamo compiendo – conclude Mirri – e’ un percorso dove bisogna lavorare e sbracciarsi tutti insieme”

Published by
Alfredo Minutoli