Cronaca di Palermo

Messina Denaro, minacce all’avvocato d’ufficio: “Perché non hai difeso Matteo?”

L’avvocato Calogero Montante, legale designato d’ufficio per assistere Messina Denaro al processo sulle stragi del ’92, avrebbe ricevuto una telefonata minatoria legata al suo rifiuto dell’incarico. Dopo regolare denuncia dell’episodio, la Squadra Mobile di Agrigento ha avviato le indagini del caso e sta ora passando al vaglio i tabulati dell’11 marzo scorso.

Messina Denaro, il processo sulle stragi a Caltanissetta

L’avvocato Montante è stato nominato mercoledì scorso, nel foro di Caltanissetta, quale difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro nel processo d’appello sui mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Il boss è già stato condannato all’ergastolo in primo grado durante la sua latitanza; a Caltanissetta è attualmente in corso il processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello.

L’avvocato Lorenza Guttadauro – nipote di Messina Denaro e figlia della sorella Rosalia, arrestata nei giorni scorsi – ha rinunciato a difendere lo zio. A quanto è dato sapere, tuttavia, continua a prestargli assistenza nell’altro processo che lo vede imputato a Palermo. Dopo la rinuncia del legale, dunque, la Corte d’Appello ha nominato d’ufficio Calogero Montante. 

L’avvocato aveva però fatto presente di voler rinunciare al mandato. Le motivazioni erano da ricondurre all’aver difeso d’ufficio in passato il falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo Borsellino Quater e nel processo d’Appello, e la carica attualmente ricoperta di vice procuratore onorario alla Procura di Palermo (LEGGI QUI). La Corte d’Assise d’Appello, dopo una breve camera di consiglio, aveva tuttavia confermato la nomina. 

La telefonata minatoria all’avvocato Montante

Nella giornata di sabato 11 marzo la telefonata minatoria. La chiamata è arrivata alle 14.02 sul telefono cellulare del legale, una utenza che è collegata, in deviazione di chiamata, con quella dello studio legale di Canicattì.  

Un uomo avrebbe chiesto più volte “Perché non hai difeso Matteo?”. Alla richiesta del legale di sapere con chi stesse parlando ha poi risposto: “Nun ti preoccupari”. Ieri l’avvocato di Canicattì si è quindi presentato al commissariato della città per denunciare l’accaduto. La polizia ha avviato le indagini: verranno acquisiti i tabulati telefonici della compagnia Wind Tre e verranno analizzati concentrandosi sulla fascia oraria in cui è stata fatta la telefonata.

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Redazione PL