Cronaca di Palermo

Messina Denaro, arrestati a Palermo i figli dell’autista

Sono stati arrestati a Palermo i figli dell’autista di Matteo Messina Denaro, l’imprenditore di Campobello di Mazara Giovanni Luppino. Si tratta di Antonino Luppino e Vincenzo Luppino. L’operazione è stata eseguita dai Carabinieri del Ros. I due sono accusati di favoreggiamento procurata inosservanza di pena aggravati dall’essere stati commessi al fine di avvantaggiare Cosa Nostra.

L’indagine per ricostruire la rete di fiancheggiatori che ha permesso la lunga latitanza di Messina Denaro ha permesso di raccogliere elementi investigativi che conducono a ipotizzare che i due indagati, assieme al padre già in carcere, “abbiano contribuito con le loro condotte al mantenimento delle funzioni di vertice del capo mafia castelvetranese, fornendogli prolungata e variegata assistenza durante la latitanza e partecipando al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore“. 

Gli accertamenti dei carabinieri di Trapani e dello Sco della Polizia di Stato  hanno consentito di acquisire gravi indizi in merito alle «diversificate attività illecite svolte dai fratelli Luppino al fine di “proteggere” la latitanza del capo mafia trapanese.

Giovanni Luppino, il braccio destro del boss

Chiesti 14 anni di carcere da parte della Procura di Palermo per Giovanni Luppino, autista di Matteo Messina Denaro nonché imprenditore agricolo di Campobello di Mazara. Entrambi furono arrestati il 16 gennaio del 2023 in via San Lorenzo. Per il boss l’accusa fu di associazione mafiosa mentre per l’autista favoreggiamento. 

Il processo si sta tenendo in rito abbreviato. La posizione di Giovanni Luppino si è complicata in quanto dalle indagini è emerso che l’uomo non era semplice fiancheggiatore del capomafia, ma per lui chiedeva anche il pizzo. Un testimone ammise che l’autista gli “propose un incontro dicendomi di lasciare a casa il cellulare e poi mi chiese un aiuto economico per Messina Denaro. Io rifiutai – ha aggiunto il testimone al pm -, dissi che certe cose non le facevo e che se fosse accaduto qualcosa a me o ai miei familiari sarei andato dai carabinieri”. 

Luppino e Messina Denaro hanno pernottato più volte a Palermo

Il Luppino, dopo l’arresto del 16 gennaio, ai giudici che lo hanno interrogato aveva raccontato di conoscere appena Matteo Messina Denaro. Ed aveva inoltre descritto gli ultimi istanti della cattura del boss. Aveva detto che  vedendo avvicinarsi i carabinieri, aveva capito cosa stava per accadere,  e gli avrebbe detto: “Cercano me. È finita”. Ed al militare del Ros che gli chiedeva come si chiamasse, ha detto il suo nome,  Matteo Messina Denaro.  Probabilmente Giovanni Luppino aveva riferito questo episodio per rafforzare la sua difesa, e apparire come un “autista per caso”.

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Redazione PL