Cronaca di Palermo

La maxi rissa in Corso dei Mille con due feriti gravi, nessun incidente alla base della violenza

Nessun incidente stradale dietro la maxi rissa esplosa in Corso dei Mille a Palermo la sera dello scorso 8 agosto. Almeno quindici persone si sarebbero affrontate creando panico nel quartiere per vecchie tensioni mai passate: secondo quanto ricostruito, la rissa è esplosa intorno alle 23.20, nei pressi del civico 629 di Corso dei Mille, dove abitano alcuni dei protagonisti. Dissapori e vecchi rancori avrebbero portato alla violenza tra due gruppi provocando altrettanti feriti gravi: un ragazzo di 27 e uno di 35 anni, C.M. e A.G. le iniziali. Sono stati trasportati al Buccheri La Ferla e al Civico dove i medici hanno diagnosticato al primo “ferite penetranti con interessamento polmonare e renale” e al secondo “shock emorragico da trauma da accoltellamento”. Per entrambi la prognosi è ancora riservata.

Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Brancaccio hanno portato a misure cautelari nei confronti di F.L.V. 25 anni, G.Q. 21, P.F., 43, F.M., 35, C.M. e di un diciassettenne: sono tutti accusati di rissa aggravata. Per il minorenne, ritenuto l’autore materiale delle coltellate, invece è scattata l’accusa di tentato omicidio.

Dai filmati di videosorveglianza della zona si vedono diverse auto fermarsi di colpo: una Volkswagen Polo, una Kia Soul e una Lancia Musa. Scendono in fretta più persone, tra cui il minorenne, riconoscibile dalla maglietta nera con fascia rossa e scritta bianca Gcds. Con lui ci sono anche alcuni parenti e amici, mentre dall’altra parte si schiera l’altra fazione.

Le immagini mostrano momenti concitati: il più piccolo di tutti arriva armato di coltello, mentre la madre, tenta più volte di fermarlo senza riuscirci. Il ragazzo si riesce infatti a divincolare correndo verso il centro della rissa. Secondo gli inquirenti, è proprio lui a sferrare i colpi che feriranno gravemente C.M. e A.G.

Fondamentali le intercettazioni

Nelle indagine per la ricostruzione dell’episodio di violenza sono state decisive le intercettazioni. In una conversazione la moglie di uno dei feriti, parlando con la suocera esclama sconvolta: “Mi hanno fatto vedere una foto… è stato un cazzittello di quattordici anni! Vedi che danno che ha fatto”. In un’altra chiamata il cognato del secondo ragazzo ferito. C.M., parla di vendetta affermando che “un cacallezzo non può fare tutto questo danno… non mi arrendo, Nino, non mi arrendo”..

La sorella di C.M. ha ammesso di essere intervenuta fisicamente nella rissa: “Io gliel’ho tolto dalle mani, l’ho appiccicato al muro…”. Secondo gli investigatori, qualcuno avrebbe liberato il diciassettenne dalla presa del ventisettenne, consentendogli di colpire. Dalle intercettazioni potrebbe essere stata proprio la madre del minorenne che poi successivamente avrebbe chiesto scusa alla sorella di C.M.

Il giudice per le indagini preliminari, Carmen Salustro, ha disposto misure cautelari per i cinque indagati maggiorenni per “sussistenti gravi indizi di colpevolezza” con “il concreto pericolo di reiterazione”. Il diciassettenne invece dovrà rispondere al Tribunale dei Minori dell’accusa di tentato omicidio.

Published by
Redazione PL