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Lotta alla mafia: all’attore Roberto Lipari il premio Falcone Borsellino

Ha avuto luogo nella giornata di oggi, 29 ottobre, la XXV edizione del Premio Giovanni Falcone Paolo Borsellino, a Pescara. Si tratta della più importante e seguita manifestazione nazionale sui temi dell’educazione e cultura della legalità.

Tra i premiati figurata, nella sezione cultura, l’attore palermitano Roberto Lipari, insignito del riconoscimento per la nota vocale, inviata simbolicamente alla mafia, il 23 maggio 2020, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci. A consegnargli il premio il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Lotta alla mafia e comicità

“I nomi di Giovanni e Paolo conferiscono a questo premio un peso tale che mi sento onorato, ma anche inadeguato – ha dichiarato emozionato Roberto Lipari -. Perché premiare un comico per la lotta alla mafia? Probabilmente perché la lotta alla mafia e la comicità hanno in comune un concetto alla base: Il ribaltamento. Nella comicità si cerca di ribaltare la tragedia per trasformarla in un’opportunità per suscitare una risata. Nella lotta alla mafia si cerca di ribaltare la tragedia per trasformarla in un’occasione per smuovere le coscienze. Mi auguro che un giorno il cancro della mafia possa essere ribaltato del tutto, nel frattempo cercherò di essere sempre all’altezza del premio che ho ricevuto”.

Accanto all’attore palermitano, nella medesima categoria, è stato premiato anche Giovanni Parapini, direttore della Direzione Rai per il sociale.

Le altre personalità premiate

Il Premio Giovanni Falcone Paolo Borsellino vuole manifestare ammirazione e gratitudine a coloro che hanno offerto un’azione di impegno, coerenza e coraggio, contro l’ingiustizia. In particolare, esso si rivolge a chi si è speso per la difesa e per la promozione dei valori della libertà, della democrazia e della legalità.

Premiato anche il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, il vescovo della diocesi di Locri-Gerace, Francesco Oliva, il prefetto di Foggia Raffaele Grassi. E, ancora, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci, il procuratore distrettuale di Catania Carmelo Zuccaro e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi.

Per la scuola ha ricevuto il riconoscimento Rosa de Fabritiis, delegata “Progetto Legalità” dell’Istituto alberghiero e turistico “Filippo De Cecco” di Pescara.

Per il sociale riconoscimento è invece andato ad Antonio La Scala, avvocato penalista e presidente della associazione “Gens Nova”; all’ispettore della Guardia di Finanza- Associazione “Ultimi” Marco Grassi; a Pinuccio Fazio, papà di Michele, vittima di mafia, e fondatore dell’Associazione culturale “Michele Fazio”.

Insigniti del riconoscimento per la categoria giornalismo il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, l’editorialista del Corriere della Sera Giovanni Bianconi e l’inviata speciale del Tg1 Mariagrazia Mazzola.

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Redazione PL