Lede l’immagine del Comune: dirigente in punizione per un commento sui social

Un dirigente del Comune di Palermo finisce dietro la lavagna per un commento su Facebook. E’ scattata infatti la procedura di segnalazione disciplinare per Nicola Di Bartolomeo, capo area della Rigenerazione urbana, non un dirigente qualunque, uno dei più conosciuti della burocrazia di Palazzo delle Aquile, si potrebbe dire talvolta suo malgrado. Il nome di Di Bartolomeo era recentemente finito sulle pagine dei giornali a causa delle intercettazioni dell’inchiesta giudiziaria che ha come protagonisti, fra gli altri, i due consiglieri comunali Giovanni Lo Cascio e Sandro Terrani (entrambi finiti agli arresti domiciliari) e i dirigenti comunali Mario Li Castri e Giuseppe Monteleone. Di Bartolomeo, da questi, non era visto di buon occhio, anzi il tentativo era quello di marginalizzare la sua sfera di competenza.

Palazzo delle Aquile
AGATHA CHRISTIE CITAZIONE NON GRADITA
Grande esperienza amministrativa, conoscenza assoluta di uomini e cose, un dirigente modello, non fosse per quel malucarattere che spesso lo ha fatto entrare in rotta di collisione con politici e colleghi. E da eroe e buon amministratore a nemico del Palazzo il passo èstato breve, brevissimo. E’ stato sufficiente, come detto, un banalissimo commento su Facebook per fare scattare la reprimenda del segretario generale Antonio Le Donne. I fatti: 2 settimane fa il vice sindaco Fabio Giambrone dirama una nota con cui annuncia un accordo con l’Asp per l’esecuzione dei test sierologici ai dipendenti. Gratis e su volontà del lavoratore. Commento di Di Bartolomeo su fb: “E poi non rimase nessuno… in ufficio”. Al segretario generale del Comune il commento è sembrato “stigmatizzabile per la mancanza di rispetto verso la pubblica istituzione” una condotta definita senza mezzi termini “inopportuna e lesiva dell’immagine dell’amministrazione e non adeguata al ruolo e alle funzioni espletate dal dirigente”.
POLEMICA ASSURDA E PRIVA DI FONDAMENTO”
La notizia l’ha riportata questa mattina il Giornale di Sicilia. Ma la cosa incredibile è che del provvedimento Di Bartolomeo non ne ha saputo niente. Nessuna nota gli è pervenuta, non aveva letto il giornale, l’ha appresa da noi non nascondendo un certo stupore. “Rimango attonito per l’apertura del procedimento disciplinare per quella che era una battuta famosa (il titolo di un film tratto da un giallo di Agatha Christie,ndr) peraltro non critica nei confronti dell’amministrazione, semmai avversa a tutti quegli impiegati che hanno cavalcato la paura del Covid creando disservizi alla cittadinanza. Non posso non sottolineare che io, avendo superato i 60 anni di età, sono considerato un soggetto fragile e a rischio. Ma avendo l’incarico anche alla Protezione Civile non ho fatto un solo giorno di assenza, sono stato sempre presente, mattina e pomeriggio con un manipolo di volontari. Questa polemica mi sembra assurda, sterile e priva di fondamento”.
POCA FORTUNA COI SOCIAL…
Un fatto è certo, i social non portano bene a Di Bartolomeo, commentatore puntuale, a volte sarcastico e spesso pungente, di fatti e notizie. Proprio a proposito dell’inchiesta che ha coinvolto sette tra consiglieri e dirigenti, aveva fatto un post che parlava di altri 3 consiglieri comunali nella “black list della Procura”, provocando la reazione del presidente del Consiglio Comunale, Salvatore Orlando. Quest’ultimo aveva chiesto proprio al segretario generale le opportune “verifiche a garanzia dell’onorabilità dell’organo consiliare”. E qualche sorrisetto di stamattina magari si giustifica così.
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