Lavoro, se non usi queste lettere sul CV lo cestinano al volo | Fai così e il posto è subito tuo

Computer (Pixabay) PalermoLive
Non basta presentare un curriculum per sperare in una offerta di lavoro, ma va redatto in un certo modo e con alcune tecniche.
Il termine “curriculum vitae“, di origine latina e traducibile letteralmente come “corso della vita”, designa un documento sintetico che ripercorre la storia personale e professionale di un individuo. È una sorta di biglietto da visita dettagliato, concepito per fornire una panoramica concisa delle esperienze, delle competenze e delle qualifiche di una persona.
L’idea di un documento che riassumesse le esperienze professionali esiste da diversi secoli, ma la sua formalizzazione e diffusione come strumento standardizzato per la ricerca di lavoro si è sviluppata soprattutto nel corso del XX secolo, parallelamente alla crescita del mercato del lavoro e alla necessità per le aziende di selezionare candidati in modo efficiente. Inizialmente più descrittivo e spesso manoscritto, il curriculum vitae si è progressivamente evoluto.
Con l’era digitale e la diffusione di internet, il curriculum vitae ha subito ulteriori trasformazioni. I formati elettronici sono diventati la norma per la facilità di invio e archiviazione. Sono nati anche modelli online e piattaforme dedicate alla creazione e gestione dei curricula, spesso con funzionalità interattive e la possibilità di includere link a profili professionali online.
La funzione principale del curriculum vitae è quella di presentare in modo efficace e sintetico il profilo di un candidato a potenziali datori di lavoro. Serve come strumento di prima selezione, permettendo ai selezionatori di valutare rapidamente l’adeguatezza delle competenze e dell’esperienza di un individuo rispetto ai requisiti di una posizione lavorativa.
Cosa deve contenere un CV
Un curriculum vitae efficace deve assolutamente includere i dati personali del candidato, come nome, cognome, recapiti e, facoltativamente, indirizzo e data di nascita. È fondamentale indicare chiaramente la propria formazione scolastica e accademica, elencando i titoli conseguiti in ordine cronologico inverso, specificando istituto, sede e date di inizio e fine.
La sezione dedicata all’esperienza professionale è altrettanto cruciale e deve presentare i precedenti impieghi in ordine cronologico inverso, indicando azienda, ruolo ricoperto e periodo di lavoro. È importante evidenziare le mansioni principali e i risultati ottenuti in ciascuna esperienza, utilizzando verbi d’azione per descrivere le responsabilità.
Le giuste “parole” nel curriculum
I selezionatori dedicano pochi secondi alla valutazione iniziale di un curriculum, rendendo cruciale la scelta del carattere e della sua dimensione. La dimensione standard è di 12 punti, ideale per una lettura agevole. Caratteri più grandi possono evidenziare nome e titoli delle sezioni.
Se necessario condensare le informazioni in massimo due pagine, si può optare per un carattere sans-serif a 10 punti, evitando dimensioni inferiori che comprometterebbero la leggibilità. I font più comuni e consigliati includono il Times New Roman, Calibri ed Helvetica, con l’uso strategico di grassetto e maiuscolo per enfatizzare i dati chiave.