Lavoro, se lo fai nei fine settimana l’INPS ti squarta vivo: chiede indietro 30.000€

Soldi (Pixabay) PalermoLive

Brutta avventura per un pensionato che per un’ingenuità dovrà versare all’INPS una cifra elevatissima. Che cosa è successo. 

Il sistema pensionistico italiano è un complesso meccanismo che mira a garantire un sostegno economico ai cittadini al termine della loro vita lavorativa. Si basa principalmente su un modello contributivo, in cui i lavoratori versano una percentuale della loro retribuzione durante gli anni di attività.

Attualmente, per accedere alla pensione di vecchiaia, sono generalmente richiesti un’età minima (che varia nel tempo in base alle riforme) e un certo numero di anni di contributi versati. Esistono anche altre forme di pensionamento anticipato, che permettono di uscire dal mondo del lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile.

L’ente principale che gestisce il sistema pensionistico italiano è l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). È l’INPS a raccogliere i contributi dai lavoratori e dai datori di lavoro, a gestire i fondi pensione e a erogare le prestazioni pensionistiche. Il sistema è finanziato principalmente dai contributi attuali dei lavoratori attivi, secondo un modello a ripartizione, anche se una parte crescente è coperta da fondi pubblici.

Negli anni, il sistema pensionistico italiano ha subito diverse riforme volte a garantirne la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo, in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e della diminuzione del rapporto tra lavoratori attivi e pensionati. Queste riforme hanno progressivamente spostato il sistema verso un modello più contributivo e hanno innalzato i requisiti per l’accesso alla pensione.

I controlli dell’INPS

L’INPS svolge periodicamente controlli sui pensionati per verificare la sussistenza dei requisiti che hanno dato origine alla prestazione pensionistica e per accertare eventuali situazioni di indebito percepimento. Questi controlli possono riguardare la verifica dei dati anagrafici, reddituali e familiari, nonché l’esistenza in vita del pensionato.

Tali verifiche sono fondamentali per garantire la correttezza delle erogazioni e l’equità del sistema previdenziale, prevenendo frodi e abusi. I pensionati possono essere chiamati a fornire documentazione o a sottoporsi a visite mediche, a seconda della tipologia di controllo e della prestazione percepita.

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Arriva il conto salatissimo dall’INPS

Un pensionato anticipato di 66 anni residente nell’udinese si è trovato inaspettatamente sanzionato dall’INPS con una multa di 29.000 euro, equivalente a un anno di pensione. La sanzione è scaturita dalla sua partecipazione retribuita a una manifestazione locale, dove per quattro giorni aveva svolto mansioni di somministrazione bevande in cambio di 180 euro.

L’INPS ha contestato la violazione dei requisiti di Quota 100, regime pensionistico che consentiva unicamente attività di lavoro autonomo con un limite di reddito annuo di 5.000 euro. Nonostante l’intenzione dell’uomo di offrire il proprio aiuto gratuitamente e l’aver firmato un contratto di reperibilità solo per coprire gli oneri assicurativi, l’episodio ha innescato la pesante sanzione da parte dell’ente previdenziale.