Le Fiamme Gialle della Stazione Navale di Messina e della Sezione Operativa Navale di Milazzo hanno fermato e sottoposto a controllo tre pescherecci impegnati in battute di pesca nelle acque delle rispettive circoscrizioni di servizio. In base agli accertamenti effettuati, è emerso che due lavoratori presenti a bordo erano stati impiegati in maniera irregolare.
Ai sensi del D.Lgs. 68/2001, il Corpo della Guardia di Finanza, avvalendosi del suo dispositivo aeronavale, esercita in via esclusiva le funzioni di polizia economico-finanziaria in mare. In tale ambito, assumono rilievo i controlli in materia di impiego del personale a bordo di unità da pesca e unità navali utilizzate a fini commerciali.
L’equipaggio della Vedetta 2062 ha sorpreso, in due separati interventi, 2 pescherecci calabresi intenti a praticare la pesca di tipo cianciolo (pesca notturna caratterizzata dall’impiego di una intensa illuminazione per attirare il pesce) nelle acque di Capo Peloro e di Rodia, sotto costa e su fondali di gran lunga inferiori a quelli consentiti. Il pescato, ancora vivo, è stato rigettato in mare a beneficio dell’ecosistema marino.
L’equipaggio del G. 206 “Finanziere Corrias”, durante il controllo, in aggiunta alla presenza dei due lavoratori irregolari, ha riscontrato anche la detenzione di un attrezzo da pesca non consentito, tipo spadara di circa 4000 metri, che presentava evidenti segni di utilizzo. Alle tre unità da pesca è stata applicata la sanzione amministrativa da 1000 a 6000 euro ai sensi della Legge sulla Pesca, e le tre reti, per un valore complessivo di circa 80.000 euro, sono state sequestrate per la successiva confisca. Ulteriori provvedimenti di decurtazione punti sulla patente e la licenza da pesca sono stati intrapresi a carico dei Comandanti e degli Armatori.