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Procura Ragusa: «Ong “Mare Jonio” pagata per il trasbordo dei migranti»

La procura di Ragusa ha aperto un’indagine sull’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione delle norme del codice di navigazione. Il comunicato ipotizza che la nave “Mare Jonio”, operante per conto della Ong “Mediterranea saving humans-aps, abbia percepito soldi, in cambio del trasbordo degli immigrati. Nel comunicato della procura di Ragusa è scritto testualmente: “Ha percepito un ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso”.

INDAGINI, PERQUISIZIONI E SEQUESTRI

L’ipotesi è che la società armatrice del rimorchiatore “Mare Jonio”, lo scorso 11 settembre sarebbe stata pagata da un armatore danese per il trasbordo di 27 migranti. Questa l’ipotesi della procura di Ragusa che ha aperto un’indagine. Ieri la guardia di finanza, squadra mobile di Ragusa e guardia costiera hanno provveduto al sequestro della nave. Ed hanno perquisito la sede legale della società armatrice e le abitazioni di soci, dipendenti o amministratori, di fatto o di diritto. E precisamente Trieste, Venezia, Palermo, Bologna, Lapedona (FM), Mazara Del Vallo (TP), Montedinove (Ap) e Augusta (SR). Tra i soci, dipendenti e amministratori, di fatto o di diritto, dell’impresa proprietaria del rimorchiatore, ci sono quattro persone indagate. E cioè, l’ex disobbediente Luca Casarini, il capo missione del salvataggio Beppe Caccia , il regista Alessandro Metz e il comandante Pietro Marrone, al timone durante le operazioni.

ACCORDO DI NATURA COMMERCIALE

I fatti che hanno portato all’emissione del provvedimento riguardano lo sbarco di 27 migranti avvenuto nel porto di Pozzallo, da parte del rimorchiatore Mare Jonio, operante per conto della “Mediterranea saving humans-aps”. I 27 migranti erano stati trasbordati il giorno prima dalla motonave Maersk Etienne, battente bandiera danese, che 37 giorni prima li aveva soccorsi in mare. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il trasbordo dei migranti effettuato dall’equipaggio della Mare Jonio sarebbe avvenuto solo dopo la conclusione di un accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi. Accordo in virtù del quale la società armatrice della Mare Jonio, stando all’accusa, avrebbe percepito un ingente somma quale corrispettivo per il servizio reso.

Le indagini sono affidate a un gruppo interforze. È composto da finanzieri e poliziotti del capoluogo Ibleo e dagli uomini delle Fiamme gialle e della Capitaneria di Porto di Pozzallo.

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Pippo Maniscalco