Una prima importante svolta sul caso Italo Belga a Palermo: secondo quanto riportato da La Repubblica Mimmo Genova si sarebbe dimesso da dipendente della società che gestisce la spiaggia di Mondello. La decisione sarebbe stata motivata dall’esigenza di “tutelare la serenità della famiglia” e di “non danneggiare l’immagine dell’azienda”. Il suo nome era finito nel ciclone delle polemiche per la sua parentela col boss mafioso Salvatore Genova, reggente del mandamento mafioso di Resuttana-San Lorenzo, storico referente della famiglia mafiosa dei Madonia e allegato dei Lo Piccolo
Intanto sulla questione Italo Belga cinque consiglieri comunali, Carmelo Miceli, Giulia Argiroffi, Ugo Forello, Fabio Giambrone e Mariangela Di Gangi hanno presentato una seduta urgente di Consiglio Comunale con la presenza del sindaco Lagalla.
I consiglieri vogliono sapere “quali atti e iniziative di propria competenza il Sindaco intenda adottare, anche in raccordo con gli organi regionali e statali, al fine di garantire la massima trasparenza e legalità
nella gestione delle aree demaniali del litorale palermitano”. Altro punto da trattare per i consiglieri riguarda “lo stato di avanzamento del Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm)”, lo strumento che disciplina l’uso delle aree costiere e al quale devono conformarsi gli atti concessori regionali “in assenza del quale – sottolineano i consiglieri – le concessioni sono da considerarsi illegittime”.
I consiglieri denunciano “diversi e allarmanti elementi di opacità nella gestione della concessione, in particolare la possibile ingerenza di famiglie mafiose nelle attività della società”. Un tema che potrebbe aprire altri quesiti sulla gestione del lungomare di Mondello, demanio pubblico della Regione Siciliana, gestito da anni da una società privata.
Nelle scorse settimane sono intervenute la commissione regionale Antimafia e la commissione bicamerale Antimafia che hanno avviato degli approfondimenti.