Il killer di Nizza è sbarcato a Lampedusa nei primi giorni ottobre

Il killer di Nizza, un tunisino di nome Aouissaoui Brahim, “è arrivato da pochissimo tempo da Lampedusa”: lo ha twittato, come riporta  l’Ansa,  il deputato della regione di Nizza, Eric Ciotti, affermando di aver appena chiesto ad Emmanuel Macron, in una riunione sul luogo dell’attentato, di “sospendere qualsiasi flusso migratorio e qualsiasi procedura di asilo, in particolare alla frontiera italiana”. Ha anche aggiunto che secondo lui, “con la crisi sanitaria e della sicurezza, non va più tollerato nessun ingresso. Sospendiamo ogni procedura di asilo e di rilascio dei visti dai Paesi a rischio!”

SBARCATO A LAMPEDUSA

La conferma delle modalità con cui il killer tunisino è entrato in Europa arriva  anche da fonti degli apparati di sicurezza italiane, secondo le quali nell’isola c’è stata la prima registrazione dell’uomo. Dopo essere sbarcato a Lampedusa è stato trasferito nel centro di identificazione e fotosegnalato dalla questura. Quindi il 9 ottobre l’attentatore di Nizza era a Bari per essere identificato.  La polizia e i servizi di intelligence stanno adesso ripercorrendo le tappe del viaggio che lo hanno portato in Costa Azzurra. E soprattutto stanno verificando come mai non sia stato trattenuto nel centro di identificazione in attesa del rimpatrio. In tasca gli hanno trovato un foglio rilasciato dalla Croce Rossa Italiana ed è stato proprio documento a consentire agli inquirenti francesi di identificarlo.

LE REAZIONI

Il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ha dichiarato all’Ansa: «Secondo quanto riferisce il deputato francese Eric Ciotti l’attentatore di Nizza sarebbe arrivato dalla Tunisia attraverso Lampedusa, quindi tecnicamente si tratta di un immigrato clandestino arrivato a bordo dei barconi organizzati dagli scafisti. Se la notizia fosse confermata sarebbe gravissimo e testimonierebbe che la difesa dei confini è indispensabile anche per difendere l’Italia e l’Europa dal terrorismo. Ci auguriamo ─ ha detto infine Rampelli ─ che la notizia sia smentita e che l’Italia non debba avere sulla coscienza la terribile responsabilità morale di queste esecuzioni. Il presidente Conte dica subito se quanto comunicato da un parlamentare francese corrisponda al vero».

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Pippo Maniscalco