INPS, triplica l’importo del cedolino col trucchetto legale del commercialista | Riscrivi l’ISEE da zero e la pensione aumenta di 1500€

Commercialista -fonte pexels - palermolive.it

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C’è un modo per riuscire ad incrementare la cifra delle tua pensione con un modo lecito che conosce il tuo commercialista

Nel 2025, la pensione minima in Italia ammonta a 603,40 euro al mese. Questo valore rappresenta la soglia minima stabilita dalla legge per garantire un livello base di sussistenza ai pensionati. Tale importo può però essere aumentato grazie all’intervento di diverse misure assistenziali previste dall’ordinamento italiano. Tra queste, vi è l’integrazione al trattamento minimo, un’aggiunta pensata per chi percepisce una pensione al di sotto di tale cifra, purché si rispettino specifici requisiti contributivi e reddituali.

L’integrazione al trattamento minimo è uno dei principali strumenti per aumentare l’importo della pensione. Può essere riconosciuta a chi ha almeno un contributo settimanale versato prima del 31 dicembre 1995, quindi a chi ha anche solo in parte una pensione calcolata con il sistema retributivo. Per beneficiare di questa integrazione in misura piena, i redditi complessivi del pensionato devono essere inferiori a 7.844,20 euro annui. Se si supera questa soglia, ma si rimane entro i 15.688,40 euro, l’integrazione viene comunque riconosciuta in misura parziale.

A partire dal 2025 è stato introdotto un ulteriore incremento straordinario del 2,2% sulla pensione minima, portando l’importo mensile da 603,40 euro fino a un massimo di 616,67 euro. Questo aumento si applica anche a chi riceve una pensione contributiva, quindi senza requisiti legati al sistema retributivo. La misura è stata introdotta dal governo Meloni come forma di sostegno contro l’aumento del costo della vita.

Per chi non ha diritto all’integrazione al trattamento minimo, ad esempio perché ha una pensione interamente contributiva, è possibile richiedere l’Assegno sociale. Questa misura, destinata agli over 67 con redditi bassi, consente di arrivare a un importo mensile di 538,68 euro. È un aiuto importante per chi vive sotto la soglia di povertà, e l’importo riconosciuto varia in base al reddito personale e coniugale.

L’incremento al milione per gli ultra settantenni

Un altro strumento importante è l’incremento al milione, che consente di arrivare a un assegno di 739,83 euro al mese. È destinato ai pensionati che abbiano almeno 70 anni di età, ma può essere riconosciuto anche prima in base agli anni di contributi versati. Per accedere a questa maggiorazione è necessario che il reddito individuale non superi i 9.721,92 euro annui, o i 16.724,89 euro se si considera il reddito coniugale.

L’Assegno di inclusione è uno strumento recente che si rivolge alle famiglie in difficoltà economica, comprese quelle formate solo da pensionati. L’importo massimo per una persona sola può arrivare a 682,50 euro al mese, con un’integrazione per chi vive in affitto. Per i nuclei familiari più numerosi, la cifra può salire fino a 1.501,50 euro mensili, rendendolo uno degli aiuti più consistenti.

Guadagni - fonte pexels - palermolive.it
Guadagni – fonte pexels – palermolive.it

Le compatibilità tra strumenti assistenziali

Molti dei suddetti strumenti sono compatibili tra loro, ma non sempre cumulabili. Ad esempio, se un pensionato riceve già l’integrazione al trattamento minimo, l’importo dell’Assegno sociale o dell’Assegno di inclusione sarà ridotto in base alla somma già percepita. È quindi fondamentale valutare attentamente la situazione reddituale per sapere quali aiuti si possono richiedere e in che misura.

La rete di strumenti a supporto delle pensioni minime è articolata e soggetta a frequenti aggiornamenti. Il loro obiettivo comune è garantire un reddito dignitoso a chi ha lavorato poco o ha contributi bassi. Conoscere le regole e i limiti di ciascuna misura è fondamentale per accedere ai benefici disponibili e ottenere il massimo possibile dal proprio assegno pensionistico.