In Cina sta tornando la paura: 57 nuovi casi di coronavirus in un giorno

Con 57 nuovi casi confermati, la Cina ha dovuto registrare il suo totale giornaliero più alto di nuovi casi di coronavirus  nei  due mesi successivi alla metà di aprile. Il focolaio, con 36 casi, è stato individuato a Pechino, e riguarda lavoratori del suo più grande mercato alimentare all’ingrosso situato a Xinfadi, nel sud della capitale. Già sabato sono scattate le contromisure con la chiusura di questo grande mercato per sanificarlo, e il contemporaneo dispiegamento di polizia paramilitare per i controlli ed il lockdown in 11 quartieri situati nei dintorni.

TAMPONI PER CHI HA FREQUENTATO IL MERCATO DAL 30 MAGGIO

Sono stati sottoposti ai tamponi tutti i lavoratori del mercato di Xinfadi e chi lo ha frequentato dal 30 maggio. C’è preoccupazione, anche perché il virus è stato ritrovato nei taglieri usati per la lavorazione del salmone, alimento che le grandi catene come Carrefour e Wumart hanno già rimosso dagli scaffali. L’allarme ha dato il via ad una serie di ispezioni in altri grandi supermercati e nei vari punti vendita di carne e prodotti ittici. La paura è diffusa anche nei tanti grandi mercati di Pechino, ed in molti quartieri gli abitanti sono rimasti serrati in casa.

MA A WUHAN SI TORNA ALLA NORMALITÀ

Nel frattempo a Wuhan, il capoluogo della provincia dell’Hubei che è stato l’epicentro dell’epidemia di Covid-19, lentamente sta tornando la normalità. Sono stati riaperti anche il museo e la biblioteca provinciale, e in generale stanno ricominciando a funzionare tutti i locali aperti al pubblico, seppure con la limitazione del numero di visitatori.

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Pippo Maniscalco