Il miglior tonno lo trovi solo all’EUROSPIN: in Giappone spendono cifre folli per acquistare la stessa qualità | Tutte le analisi lo confermano

Tonno sott'olio - fonte pexels - palermolive.it

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Tonno sott’olio, il re dell’estate tra gusto, praticità e test di qualità: un alleato in cucina per ogni stagione, soprattutto d’estate

In estate il tonno sott’olio diventa il protagonista indiscusso della dispensa italiana. Complice il caldo e la voglia di evitare i fornelli, basta aprire una lattina o un vasetto per avere subito a disposizione un ingrediente gustoso, versatile e pronto all’uso. Dall’insalata di riso al panino veloce, dalla pasta “sciuè sciuè” alla più classica caprese con tonno e pomodori, questo alimento è una risorsa preziosa per pranzi e cene pratiche, nutrienti e poco impegnative.

Il tonno in scatola si presenta in due varianti principali: al naturale o sott’olio. La versione al naturale è conservata in acqua di cottura e ha un contenuto calorico e lipidico inferiore. Il tonno sott’olio, invece, è più saporito ma anche più calorico, specialmente se l’olio è abbondante o di bassa qualità. I migliori prodotti utilizzano olio d’oliva o extravergine, ma non mancano quelli con oli di semi. La scelta influisce non solo sul gusto ma anche sull’impatto ambientale, considerando che spesso l’olio in eccesso viene eliminato nello scarico.

Il percorso che porta il tonno dal mare alla scatola prevede varie fasi: congelamento subito dopo la pesca, scongelamento, sfilettatura, cottura a vapore o bollitura, confezionamento con l’aggiunta di olio e sale, sigillatura e sterilizzazione tra i 110° e i 120° C. Questo processo assicura la lunga conservazione del prodotto. Esiste anche la possibilità di prepararlo in casa, ma la versione industriale resta la più diffusa per praticità e reperibilità.

Oltre alla qualità organolettica, oggi sempre più consumatori valutano la sostenibilità del tonno che acquistano. La provenienza del pescato è indicata dai codici FAO sulla confezione: le zone FAO 61, 71, 77 e 81, per esempio, sono considerate tra le più sostenibili per il tonno pinne gialle. Il metodo di pesca è un altro indicatore importante: quello a canna è meno impattante sull’ecosistema marino rispetto al Purse Seiner, il più utilizzato a livello globale ma spesso causa di pesca eccessiva e cattura accidentale di altre specie.

I valori nutrizionali e i possibili rischi per la salute

Dal punto di vista nutrizionale, il tonno sott’olio è ricco di proteine, con circa 25 grammi ogni 100 grammi di prodotto sgocciolato. L’apporto calorico si aggira intorno alle 200 kcal per 100 grammi, mentre la versione al naturale scende sotto le 100. Tuttavia, va considerato il contenuto di sale, spesso elevato nei prodotti industriali. Per chi soffre di ipertensione o patologie ossee, esistono alternative a basso contenuto di sodio, che garantiscono un buon equilibrio tra gusto e salute.

Il recente test di Altroconsumo ha analizzato 30 marche di tonno sott’olio, sia in vetro che in lattina. I risultati sorprendono: alcuni dei prodotti più economici sono risultati tra i migliori in termini di qualità complessiva. Rio Mare tonno pescato a canna ha ottenuto il punteggio più alto (74 su 100), seguito da Coop Fiorfiore filetti di tonno Yellowfin (72 punti). Miglior acquisto per rapporto qualità-prezzo è risultato Ondina (Eurospin), con 69 punti.

Tonno Eurospin - fonte pexels - palermolive.it
Tonno Eurospin – fonte pexels – palermolive.it

Le differenze tra le specie utilizzate

Sul mercato italiano troviamo principalmente quattro specie: il tonno pinne gialle, il tonnetto striato, il tonno obeso e l’alalunga. Il tonno rosso, pur essendo molto pregiato, non viene impiegato nelle conserve industriali per la sua rarità e il costo elevato. Le prime due specie, in particolare, sono le più comuni e diffuse. Anche la tipologia incide sulla consistenza e sul sapore finale del prodotto, oltre che sulla sostenibilità del prelievo ittico.

Una volta aperto, il tonno sott’olio deve essere consumato entro pochi giorni. Per mantenerne la freschezza, è consigliabile coprire la parte restante con un filo d’olio e conservarla in frigorifero. Questa semplice accortezza impedisce l’ossidazione e la secchezza del prodotto. Grazie alle indicazioni del test Altroconsumo e a una maggiore consapevolezza su qualità, sostenibilità e provenienza, anche un alimento così comune può diventare una scelta informata e responsabile.