Dal resto della Sicilia

Il fuoco divora le Riserve dello Zingaro e Monte Cofano, la decisione: “Chiuse fino a nuova comunicazione”

Tra le conseguenze dei roghi che hanno devastato la Sicilia nell’ultima settimana, c’è anche il danneggiamento della Riserva dello Zingaro e della Riserva di Monte Cofano. La zona, nota a livello nazionale per la natura incontaminata che la caratterizza, ha visto il propagarsi di un rovinoso incendio che ha letteralmente divorato la vegetazione.

“Ci addolora comunicare che la Riserva dello Zingaro e la Riserva di Monte Cofano sono state distrutte da un gravissimo incendio. Le Riserve, su informazione della direzione, rimarranno chiuse fino a nuova comunicazione”, spiega una nota ufficiale.

“Una situazione insostenibile e frustrante”

La conta dei danni sull’isola è drammatica: i dati ufficiali parlano di duemila ettari di boschi e vegetazione andati in fumo e circa tremila interventi dei vigili del fuoco effettuati dal 21 luglio a ieri. Rabbia e polemiche divampano in queste ore.

“Ieri ed oggi – afferma il sindaco Francesco La Sala – il territorio di San Vito Lo Capo ha dovuto affrontare una gravissima situazione. Numerosi focolai, in gran parte di origine dolosa, hanno infatti devastato l’intero territorio comunale e rappresentato una minaccia seria sia per l’ambiente, che per la sicurezza dei cittadini. Una situazione diventata veramente insostenibile e frustrante, da anni, ormai, assistiamo, ogni estate, impotenti, alla distruzione di ettari di verde. Non si capisce il motivo di questi atti criminali”.

“Voglio innanzitutto ringraziare con questo messaggio – ha proseguito il sindaco – tutti coloro che si sono resi protagonisti delle operazioni di spegnimento con grande impegno e professionalità, dalle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, alla SOS Valderice e fino al Corpo Forestale ed iniziare a ragionare con urgenza ad un rafforzamento delle forze dell’ordine sul controllo preventivo del territorio, ma anche sul supporto e potenziamento di strumenti tecnologici in grado di monitorare, prevenire e segnalare in tempo reale la nascita di nuovi focolai. Droni, sensori e sistemi di sorveglianza avanzati potrebbero infatti rivelarsi decisivi per intervenire tempestivamente e impedire che gli incendi si propaghino. Un ringraziamento particolare voglio rivolgere a S.E. il Prefetto di Trapani Dott.ssa Daniela Lupo e al suo Vice Dott.ssa Maria Baratta per l’ottimo coordinamento dei lavori in sala operativa COS”.

CNA Sicilia: “Agire prima che sia troppo tardi”

Intanto la CNA Sicilia chiede soluzioni concrete. “La Sicilia brucia ancora – recita una nota -. Gli incendi che in queste ore stanno devastando tante zone dell’Isola stanno distruggendo non solo l’ambiente, ma anche l’economia, il lavoro e l’immagine internazionale della nostra regione. Un problema annoso, che si ripete ogni estate, e rispetto al quale la politica continua a dimostrarsi incapace di trovare soluzioni strutturali”.

“Non possiamo più assistere inerti a questa catastrofe annunciata – dichiarano il presidente della CNA Sicilia, Filippo Scivoli, e il segretario, Piero Giglione -. I roghi stanno mandando in fumo ettari di boschi, coltivazioni e attività produttive, con danni incalcolabili per l’ecosistema e per l’economia dei territori colpiti. Chiediamo con urgenza l’attivazione di un protocollo di emergenza regionale che coinvolga tutti gli attori istituzionali, le forze dell’ordine, i volontari e le associazioni di categoria per prevenire e contrastare con efficacia questa piaga”.

La CNA Sicilia sottolinea come gli incendi rappresentino un duplice attacco al futuro della regione: da un lato, distruggono la biodiversità e il patrimonio naturalistico, dall’altro, danneggiano gravemente le imprese agricole, artigiane e turistiche, già in difficoltà dopo le crisi degli ultimi anni. “Ogni ettaro divorato dalle fiamme – proseguono Scivoli e Giglione – significa meno posti di lavoro, meno reddito per le famiglie e un ulteriore colpo alla reputazione della Sicilia, che rischia di essere associata all’immagine di un territorio insicuro e abbandonato a se stesso”.

Per questo, la CNA Sicilia avanza proposte concrete: potenziamento delle squadre antincendio con mezzi e risorse adeguati, anche attraverso fondi europei; piano di sorveglianza integrato con tecnologie avanzate per individuare i focolai in tempo reale; sanzioni severe per chi appicca il fuoco e bonifiche immediate delle aree colpite; sostegno economico per le imprese danneggiate, con procedure burocratiche semplificate. “Non possiamo permettere – concludono i rappresentanti della CNA – che il futuro della nostra terra venga compromesso dalla miopia e dall’inefficienza. Chiediamo alle istituzioni regionali e nazionali di assumersi finalmente le proprie responsabilità e di agire subito, prima che sia troppo tardi”.


Foto da Facebook San Vito Lo Capo, Castelluzzo e Macari

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Redazione PL