Dall'Italia

I tir annunciano battaglia, scatta la psicosi e si svuotano gli scaffali

Si è aperta la caccia ai beni di prima necessità, dalla farina ai prodotti in scatola. Ma anche pollame e pasta. L’aumento dei prezzi delle materie prime, lo spettro di scioperi dei tir e lo stop alle importazioni sono alla base dei casi di psicosi  che si sta diffondendo tra la popolazione in diverse zone del Paese. Dove si registrano veri assalti ai supermercati, ma anche  alle pompe di benzina. Anche nel Palermitano alcuni punti vendita sono stati presi d’assalto. Acquistati chili e litri di pasta, latte, acqua minerale. Oltre a farina, zucchero e altri beni di prima necessità. Scaffali svuotati in poche ore,  riempiti nuovamente e ancora svuotati. E così via, per tutto il giorno, fino all’ora di chiusura.

ACQUISTI LIMITATI A DUE PEZZI

In pratica sono le stesse immagini andate in scena due anni fa, all’inizio della pandemia. Ma adesso a spingere i consumatori siciliani dentro i supermercati, non è più l’emergenza Covid, ma la guerra di Putin in Ucraina. O, meglio, le conseguenze indirette del conflitto, ingigantite dalla protesta organizzata dai camionisti a livello nazionale e regionale, scatenata dal caro carburante. Market presi d’assalto per paura di un ammanco improvviso delle merci nell’Isola. Di certo il caro bollette e il boom delle materie prime hanno fatto lievitare i prezzi del pane e della pasta. Situazione simile per l’olio di semi, difficilissimo da trovare. Molte catene di supermercati hanno imposto un limite per l’acquisto dei prodotti più cercati, fissando un tetto di due confezioni a persona. Psicosi o rischio concreto?

LO SCIOPERO DEI TIR

Stando alle intenzioni dei padroncini, sembra più probabile la seconda ipotesi, che ci possa davvero essere uno sciopero dei tir. Intanto la Commissione di garanzia ha bocciato, a causa del mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni, lo sciopero paventato lunedì prossimo da alcuni sindacati del settore trasporto su gomme. Come scrive il Giornale di Sicilia, il segretario regionale della Fai, Salvatore Bella, ha spiegato: «La nostra e la maggior parte delle sigle di categorie, che rappresentano l’80% delle aziende attive in Italia e in Sicilia ha aderito all’invito dell’Unatras, l’unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto. Da sabato scorso abbiamo i mezzi parcheggiati nei piazzali e continueremo così, aspettando l’esito del confronto con il governo, previsto il 15 marzo. Nessuno può impedircelo, lo Stato non può obbligarci a lavorare, non c’è necessità di comunicare il fermo alla Commissione, e se non verranno trovate soluzioni, come la sospensione delle accise sui carburanti, noi andremo avanti ad oltranza».

CONFCOMMERCIO E FEDERFARMA RASSICURANO

Ma dal presidente regionale di Confcommercio, Gianluca Manenti, sono arrivate comunque rassicurazioni sulle scorte: «Nei supermarket ci sono, e in abbondanza. Anche se in queste ore c’è stata una corsa anomala al prodotto, soprattutto alla pasta». Ed anche Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente di Federfarma Palermo, ha precisato che «i medicinali in Sicilia non mancano affatto, e la distribuzione intermedia, quella sul territorio, è in grado di andare avanti per giorni. Certo, se la protesta dei tir dovesse prolungarsi, allora sì, ci sarebbero delle criticità». Intanto, il Codacons chiede «ispezioni a tappeto dei Nas presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti, allo scopo di accertare dove si annidano le speculazioni che hanno portato all’impennata dei listini»

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Published by
Pippo Maniscalco