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Pesare frutta e verdura al supermercato - fonte fattoalimentare - palermolive.it

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Truffa alla bilancia al supermercato. Se non pesi bene frutta e verdura rischi grosso, si tratta di un reato penale

Al supermercato, soprattutto nei reparti di frutta e verdura dove il cliente è chiamato a pesare da sé la merce, è facile cadere in piccoli gesti dettati dalla fretta o dall’abitudine. Scegliere un bottone sbagliato alla bilancia, tenere la busta sollevata per “alleggerire” il peso o aggiungere qualche pezzo dopo aver stampato l’etichetta sembrano azioni banali. Ma secondo la legge, queste condotte possono configurare un reato vero e proprio: la truffa.

La Corte di Cassazione ha confermato che anche solo tentare di alterare il peso di un prodotto costituisce reato. Non è necessario completare l’azione fino al pagamento per essere perseguibili penalmente. Il solo fatto di selezionare un codice errato o falsare il peso rientra nell’ambito del tentativo di truffa e, come tale, può comportare conseguenze legali anche gravi. L’intenzione fraudolenta, infatti, basta a configurare il reato.

Nel contesto del supermercato, i comportamenti che possono costituire truffa sono diversi. Il più comune è premere sulla bilancia il codice di un prodotto simile ma meno costoso. Altri clienti, invece, riescono a ridurre il peso sollevando leggermente la busta. Più subdolo è chi pesa correttamente ma poi aggiunge ulteriore merce prima di arrivare alla cassa. Tutte queste condotte hanno un elemento in comune: la volontà di pagare meno del dovuto.

Il codice penale italiano prevede che la truffa sia punibile anche quando non viene portata a compimento. Ciò significa che non serve uscire dal supermercato per essere ritenuti responsabili. Basta che l’intento ingannevole sia rilevabile e che la condotta sia inequivocabile. Se si viene scoperti prima del pagamento, ciò non esclude la responsabilità penale. Anche il tentativo rientra nel perimetro del reato, come confermato da più sentenze.

Difendersi non è sempre semplice

Chi viene accusato di aver alterato il peso della spesa può provare a sostenere di aver commesso un errore. Tuttavia, se lo scontrino mostra un codice sbagliato o un peso incongruente, è difficile convincere le autorità della buona fede. La giustificazione della distrazione potrebbe non bastare. In questi casi, sarà la prova dell’intenzionalità o meno a fare la differenza tra una semplice svista e un reato vero e proprio.

Per evitare situazioni spiacevoli, è fondamentale adottare comportamenti corretti. Quando si utilizza la bilancia, bisogna assicurarsi che il prodotto selezionato corrisponda esattamente a quello messo nel sacchetto. Inoltre, è essenziale non manipolare in alcun modo il peso e non aggiungere merce dopo la stampa dello scontrino. La verifica dei dati prima di arrivare in cassa è una buona abitudine per prevenire malintesi.

Ortaggi al supermercato - fonte focus - palermolive.it
Ortaggi al supermercato – fonte focus – palermolive.it

Una questione di onestà quotidiana

Al di là degli aspetti legali, l’episodio richiama l’importanza dell’etica nei piccoli gesti quotidiani. Se tutti iniziassero a manipolare il peso della spesa per ottenere qualche centesimo di sconto, il sistema verrebbe meno. La fiducia tra clienti e punto vendita si basa anche sul rispetto delle regole da entrambe le parti. In questo senso, evitare simili comportamenti è un segnale di civiltà e rispetto per la collettività.

Pesare correttamente la frutta o la verdura non è solo un dovere morale ma anche una tutela personale. Un gesto apparentemente insignificante può trasformarsi in un episodio penale con conseguenze impreviste. Conoscere i limiti imposti dalla legge e rispettarli è il modo più sicuro per fare la spesa in tranquillità, evitando equivoci, sanzioni o, nei casi peggiori, denunce che possono macchiare la propria fedina penale.