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Giornata contro la violenza sulle donne, nel 2025 in Italia 60 delitti in ambito affettivo: “Fenomeno intollerabile”

25 novembre, Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. Anche quest’anno i dati Istat restituiscono un quadro purtroppo preoccupante sul fenomeno: una donna su tre in Italia subisce violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita. I numeri diffusi trimestralmente dal ministero dell’Interno – e aggiornati al 1° settembre 2025 – parlano, invece, di 60 delitti commessi in ambito familiare o affettivo che hanno avuto come vittime delle donne. Lo scorso anno le vittime erano state 79, dunque si registra una diminuzione del 24%. Di queste donne uccise, ben 44 hanno perso la vita per mano del partner o dell’ex.

Meloni: “Dobbiamo continuare a fare”

“La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”. Così ha dichiarato il premier Giorgia Meloni. “In questi anni – ha aggiunto – abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rosso’ e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione. Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui”.

“Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più – ha concluso Meloni -. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti”.

La Giornata

La dimensione del fenomeno, diffuso in tutti i Paesi del mondo, ha portato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a istituire la Giornata per sensibilizzare l’opinione pubblica su una lunga serie di atti di sopraffazione che hanno il loro apice nel femminicidio, ma che comprendono molte altre forme di violenza di genere, fisica e psicologica.

Una data non casuale: il 25 novembre 1960 è avvenuto, infatti, il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal (Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia María Teresa), nate a Salcedo, in Repubblica Dominicana, attiviste in opposizione al regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Intercettate da un gruppo di agenti del Servizio di informazione militare a La Cumbre, lungo la strada che percorrevano per andare a far visita ai mariti incarcerati per attività contro il regime, le tre donne furono seviziate, violentate, uccise e infine lanciate da un dirupo con la loro auto per simulare un incidente.

L’omicidio de “Le farfalle” – questo il loro nome in codice – scatenò una reazione talmente forte da portare nel 1961 all’uccisione di Trujillo. Il 25 novembre si ricordano tutte le donne che hanno perso la vita a seguito di un delitto di genere o che subiscono violenze e soprusi, fisici o psicologici, per questa stessa ragione.

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Redazione PL