FINITA PER SEMPRE – Addio al colosso dolciario: da ora se lo spazzolano gli irlandesi al posto nostro | Natale non sarà più lo stesso

Pandoro -fonte pexels - palermolive.it

Pandoro -fonte pexels - palermolive.it

Lo storico marchio italiano che produce questo dolce tradizionale si salva dal fallimento ma espatria e guarda ai mercati globali

Il celebre marchio dolciario Melegatti, fondato nel 1894 dal pasticcere veronese Domenico Melegatti, ideatore del pandoro, entra ufficialmente a far parte del gruppo Valeo Foods. La multinazionale con sede a Dublino, controllata dal fondo Bain Capital, ha acquisito l’azienda veronese dalla famiglia Spezzapria, che l’aveva salvata dal fallimento nel 2018. È una svolta importante per uno dei simboli del dolce natalizio italiano, che ora si prepara a rafforzare la sua presenza sui mercati internazionali, pur mantenendo le sue radici produttive a Verona.

Melegatti era stata dichiarata fallita nella primavera del 2018, dopo un lungo periodo di difficoltà economiche e gestionali. La famiglia Spezzapria, con un passato nel settore aerospaziale attraverso l’azienda Forgital, ha acquistato lo storico marchio all’asta con l’intento di rilanciarlo. In pochi mesi, grazie a un lavoro intenso e a una campagna natalizia efficace, l’azienda è riuscita a tornare sugli scaffali, riorganizzando la produzione e riassumendo 150 lavoratori stagionali per sostenere il carico del periodo natalizio.

Attualmente Melegatti produce pandori, panettoni e altri dolci da forno in due stabilimenti situati nella provincia di Verona. Il primo, a San Giovanni Lupatoto, è lo storico centro produttivo; il secondo, a San Martino Buon Albergo, era stato destinato alla produzione di merendine, un progetto nato con la vecchia proprietà ma mai completamente decollato. Gli impianti generano un fatturato di circa 27 milioni di euro, ma le prospettive di crescita sono ambiziose, grazie all’inserimento nel portafoglio di Valeo Foods, che conta già 90 marchi, tra cui Balconi e Dal Colle.

Il presidente Giacomo Spezzapria ha sottolineato come la strategia di rilancio passi anche da una rinnovata attenzione alla comunicazione. Spot televisivi, presenza sui social media e una campagna di immagine coerente con la tradizione del marchio sono gli strumenti scelti per riaffermare Melegatti a livello nazionale. Il brand punta su qualità del prodotto, storytelling e orgoglio territoriale, elementi chiave per riconquistare la fiducia del consumatore italiano.

Il nodo della stagionalità

Nonostante il rilancio, permangono alcune criticità strutturali. Melegatti, come altre aziende del settore dolciario, è fortemente legata alla stagionalità: il grosso della produzione avviene durante le festività natalizie e pasquali. Questo limita la continuità produttiva e rende complesso sostenere occupazione e investimenti durante tutto l’anno. La tentata diversificazione con le merendine non ha prodotto i risultati sperati, e resta irrisolta la questione dello stabilimento di San Martino Buon Albergo.

Una delle ipotesi più promettenti è quella di puntare sull’esportazione. In alcuni mercati internazionali, panettoni e pandori non sono strettamente legati al periodo natalizio e possono essere consumati durante tutto l’anno. Valeo Foods, con la sua rete di distribuzione globale, potrebbe rappresentare la leva giusta per posizionare i prodotti Melegatti in nuove aree geografiche, superando il vincolo stagionale che pesa sul mercato italiano.

Fabbrica pandoro Melegatti - fonte video - palermolive.it
Fabbrica pandoro Melegatti – fonte video – palermolive.it

Il ruolo del lavoro e delle tutele occupazionali

Sul fronte occupazionale, il rilancio ha riportato entusiasmo ma anche interrogativi. I numeri attuali sono lontani da quelli degli anni d’oro, quando Melegatti arrivava ad assumere fino a 700 stagionali per la campagna natalizia. Secondo la Flai Cgil di Verona, servono garanzie più solide e una strategia industriale di lungo termine per assicurare stabilità lavorativa e rilanciare pienamente la produzione in chiave moderna e continuativa.

La cessione a Valeo Foods segna un passaggio epocale per Melegatti, che esce dalla proprietà italiana ma guadagna l’accesso a una dimensione globale. Il brand ha superato momenti drammatici, sfiorando la chiusura definitiva, ma grazie all’intervento della famiglia Spezzapria ha potuto rinascere. Ora, con l’ingresso in una multinazionale forte e strutturata, il pandoro veronese ha l’occasione di tornare protagonista, non solo a Natale e non solo in Italia.