Cronaca di Palermo

Festino di Santa Rosalia, la luna del sogno e la Santuzza vicina alla gente: tutti i significati del carro | FOTO

Il carro per il 399° Festino di Santa Rosalia è ormai quasi ultimato. Da via Decollati l’opera è stata spostata sulla parte alta del Cassaro, dove la grande luna di 12 metri che la caratterizza sarà ricomposta per poi sfilare nella tanto attesa processione di domani. Il progetto cela diversi significati simbolici, a partire dall’utilizzo di materiale di risulta per la sua realizzazione: un aspetto che rimanda a quella frugale semplicità promanata e vissuta da Biagio Conte, a cui si deve anche la collocazione della Santuzza in una posizione che la renda “più vicina” alla gente.

399° Festino, Santa Rosalia su una luna alta 12 metri

Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del carro sono iniziate a maggio nella Bottega 7 dei Cantieri Culturali alla Zisa, sede del Mu. Sa. R. (Museo diffuso Santa Rosalia), su progetto dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Il cantiere esecutivo ha preso vita invece nel piazzale a lato della Chiesa di Tutti i Popoli, alla Missione di Speranza e Carità. 

La statua della Santa è quella realizzata da Franco Reina per il Festino del 2017. Sarà posizionata in basso, in equilibrio su una falce di luna, circondata dalle nuvole. Un omaggio a Biagio Conte, come ha spiegato Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del sogno di questo 399° Festino. 

Il sogno di Fratel Biagio

“Rosalia è sogno, quello di un Festino francescano, che guarda agli ultimi e lo fa anche attraverso queste scelte che recuperano ciò che di bello è stato, ciò che ancora può essere usato e avere nuova vita”, ha illustrato insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune di Palermo per il Festino, e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni del Festino.

 

“Tra tutti i sogni che raffiguriamo nella messa in scena di questo corteo Trionfale, e che abbiamo trasferito in ogni pezzo che compone il maestoso Carro onirico del 399° Festino, c’è quello di fratel Biagio – ha raccontato -. Durante un incontro avvenuto il 26 luglio 2022, già molto malato, vedendo un bozzetto del Carro, mi chiese di porre la Santa nella parte bassa, più vicina alla gente e non isolata su un’alta torre, lontana da tutti. Il sogno di unire la gente sotto qualcosa che è al di sopra di tutto, una fede che appartiene al credente e all’ateo, al sacro e al profano, che accoglie e unisce tutto e tutti proprio come fratel Biagio che accettava tutti, soprattutto gli ultimi e li chiamava ‘gli accolti'”.

Il simbolo della luna

A ciò si aggiungono le valenze che afferiscono al simbolo della luna, spesso associata all’immagine della donna ma anche ad un senso di mistero e introspezione. “Il simbolo della Luna è per eccellenza legato alla sfera dell’immagine femminile – ha spiegato Filippo Sapienza -. È un simbolo d’intuizione e di fecondità, di purezza ma anche di ombra, di eternità e di luce divina. La luna con le sue alterne fasi (crescente, piena, calante e nuova) racconta di un continuo e perpetuo movimento di rigenerazione. Anche interiore”.

“La luna è immagine di Maria, la madre di Cristo, che non brilla della luce propria, ma riflette la grazia del sole – ha aggiunto -.  La luna, nella teologia cristiana, rappresenta la Chiesa, la comunità umana. La luna rappresenta ognuno di noi. La luna è la luce nella notte, il segno della vittoria della luce nonostante le tenebre. È il segno della donna dell’apocalisse che combatte contro il dragone e, per vincerlo, fugge nel deserto – letteralmente dal greco ερημος – come Rosalia, eremita contro ogni male”.

Foto da Facebook Maurizio Carta

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Published by
Gina Lo Piparo