Economia

Fao: prezzi materie prime in calo, aumentano grano e carne di pollame

A maggio, calano i prezzi mondiali delle materie prime alimentari dello 0,6% per il secondo mese consecutivo. Aumentano, però, grano e della carne di pollame. È quanto emerso dall’Indice FAO, che misura la variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari.

IL PREZZO DEL GRANO E DELLA CARNE

Rispetto allo stesso periodo del 2021, il paniere di prodotti alimentari segna +22,8%. Allo stesso tempo, però, a maggio è aumentato del 2,2% il prezzo dei cereali, confrontato con il mese precedente. In particolare, si registra un aumento del grano con +5,6% rispetto ad aprile e +56,2% rispetto al valore corrispondente dell’anno precedente.

Nuovo record per la carne che segna +0,6% a maggio. Se il prezzo della bovina è rimasto stabile e la suina in calo, si evidenzia la crescita del costo della carne di pollame, che riflette le continue interruzioni della catena di approvvigionamento in Ucraina. A preoccupare, inoltre, i recenti casi di influenza aviaria in mezzo a un aumento della domanda in Europa e Medio Oriente.

L’INDICE FAO

La rilevazione della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, misura ogni mese la variazione mensile mensile dei prezzi internazionali di un paniere di prodotti alimentari. Secondo l’Indice, l’aumento dei prezzi internazionali del grano, pari all’11%, al di sotto del record raggiunto nel marzo 2008, deriva dalla risposta del mercato conseguente a un divieto di esportazione dell’India nonché per le ridotte prospettive di produzione in Ucraina a causa della guerra. Ad incidere sull’aumento, anche le preoccupazioni per le condizioni dei raccolti in diversi principali paesi esportatori.

AUMENTA ANCHE IL RISO

Non solo si sono registrati aumenti sul grano, ma anche il prezzo del riso è cresciuto su tutta la linea, nonostante si registra una diminuzione dei cereali grezzi, pari al 2,1%. Inoltre, si evidenzia una decrescita del prezzo del mais. Decrescita che segue di pari passo un miglioramento delle condizioni del raccolto negli Stati Uniti d’America, le forniture stagionali in Argentina e l’imminente inizio del principale raccolto di mais. Scendono poi sul mese di maggio i listini dell’olio vegetale e dei prodotti lattiero-caseari, entrambi del 3,5%; ma anche dello zucchero (-1%). 

Published by
Alessia Maranzano