Cronaca di Palermo

Eurospin vuole dal Comune un milione di euro per la licenza negata in viale Michelangelo

Una delle catene di generi alimentari più famose del Paese, Eurospin Sicilia Spa,  nel 2014 ha presentato allo Sportello unico attività produttive (Suap) del Comune di Palermo un progetto per la realizzazione di un immobile commerciale per la vendita di generi alimentari e non, su un’area di 7.260 metri quadrati, prospiciente viale Michelangelo. Si tratta di una zona classificata come D2, quella cioè su cui è consentita l’edificazione con l’ausilio di piani esecutivi sia a iniziativa privata che pubblica. Lo Sportello aveva rigettato la richiesta, ritenendo che servisse un piano di attuazione dell’area intera e non su un singolo lotto.

Poi, tra ricorsi e polemiche, nel 2016 il Comune, «al fine di consentire ai proprietari di utilizzare le aree», aveva annunciato che si sarebbe proceduto «d’ufficio alla redazione dell’atto di pianificazione». E fu così che nel 2018 l’amministrazione predispose il piano particolareggiato denominato Viale Michelangelo, che nel 2019 venne trasmesso al Consiglio per la deliberazione.

In una seduta del 2021 la bocciatura, ma non si conoscono le motivazioni

Ovviamente da quel momento i titolari del costruendo centro Eurospin hanno pensato che per cominciare i lavori sarebbe stata questione di giorni. Invece il tempo passava, e dovettero presentare una diffida per potere smuovere le acque. Si è arrivato al 2021, ma con grande sorpresa da Sala delle Lapidi è arrivata una bocciatura. Nonostante il parere favorevole dell’ufficio proponente e di tutte le altre autorità coinvolte. Perché? L’avvocato Fabio Lo Presti nel ricorso al Tar ha evidenziatoo che «dagli atti pubblicati sul sito internet e dalle risposte ottenute, non è stato possibile verificare le motivazioni del rigetto». Che, afferma l’avvocato, «a oggi, per quel che è dato sapere, non soltanto non sono state pubblicato, ma neanche redatte».

Questo pasticcio dai contorni non chiari, fa dire al legale di Eurospin Sicilia che «l’atteggiamento colposo e ostruzionistico dell’amministrazione dà luogo a responsabilità risarcitoria, considerato che prima ha redatto un piano di attuazione, ingenerando nel privato un legittimo affidamento, e poi lo ha respinto nonostante i pareri favorevoli espressi da tutte le autorità coinvolte nel procedimento».

Il ricorso al Tar di Eurospin «un calcio di rigore, probabilmente a porta vuota»

Per il mancato insediamento gli avvocati di Eurospin, , attraverso il ricorso al Tribunale amministrativo regionale,  chiedono un milione di euro in termini di danni a Palazzo delle Aquile. Un conto salatissimo. Che, come dice il Giornale di Sicilia che ha riportato la notizia, è come “un calcio di rigore. Probabilmente a porta vuota”. Un po’ come è già successo meno di cinque anni fa in un’analoga situazione che riguardava il piano di lottizzazione Trabucco, zona Cruillas. Il caso fu poi risolto con una sorta di transazione: il Comune concesse l’autorizzazione che chiuse infatti la causa. Adesso l’avvocatura comunale, dovrà imbastire una difesa e cercare di giungere alla soluzione meno traumatica economicamente.

Published by
Redazione PL