ESCLUSIVO MINISTERO DELLA SALUTE – Visita specialistica gratuita, questa la passano a tutti senza prescrizione | La nuova epidemia colpisce 1 italiano su 2
Obesità - fonte pexels - palermolive.it
L’obesità è riconosciuta come malattia cronica, si tratta di un’emergenza sanitaria e sociale in continua crescita
Il 7 maggio 2025, la Camera dei Deputati ha approvato una legge destinata a segnare un cambiamento profondo nel panorama sanitario italiano: l’obesità viene finalmente riconosciuta come una malattia cronica. È la prima volta che l’Italia introduce un simile riconoscimento a livello legislativo, segnando un passo decisivo nella lotta contro una delle patologie più diffuse e complesse della società moderna. La proposta è ora all’esame del Senato per la definitiva approvazione.
Attualmente, circa sei milioni di italiani adulti convivono con l’obesità, pari al 12% della popolazione. Il fenomeno assume contorni ancora più preoccupanti se si osservano i dati relativi all’età evolutiva: nel 2022, il 4,4% degli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni risultava obeso, mentre il 18,2% era in sovrappeso. Le percentuali sono più elevate tra i maschi e nelle regioni meridionali, delineando un quadro epidemiologico critico che necessita di un intervento strutturato.
L’obesità non può essere ridotta a un semplice comportamento scorretto a tavola. È una malattia cronica, recidivante e multifattoriale, come già riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le implicazioni sono estese e coinvolgono la salute fisica, mentale e sociale delle persone. I rischi associati spaziano dall’ipertensione alle malattie cardiovascolari, dai disturbi respiratori a quelli psicologici, compromettendo in modo significativo la qualità della vita.
Uno dei punti cardine della nuova legge è l’inserimento dell’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Questo significa che le cure per questa condizione rientreranno tra le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, rendendole gratuite o a basso costo per i cittadini. Si tratta di un riconoscimento concreto della gravità clinica della patologia, che comporta anche il diritto all’esenzione dal ticket sanitario.
Un piano nazionale per affrontare la patologia in modo integrato
Il testo di legge prevede la creazione di un piano nazionale triennale per la prevenzione, diagnosi e trattamento dell’obesità, sia per gli adulti sia per i bambini. Il piano si fonda su una visione multidisciplinare che coinvolge medicina, nutrizione, psicologia e attività fisica. L’obiettivo è standardizzare l’approccio su tutto il territorio nazionale, eliminando le disuguaglianze regionali nei percorsi di cura.
Per garantire un’assistenza efficace e capillare, verranno istituiti centri specialistici in ogni regione, collegati con università e istituti di ricerca. Queste strutture avranno il compito di seguire i pazienti con un approccio integrato e personalizzato. Parallelamente, verranno promosse campagne di informazione rivolte a scuole, famiglie e comunità, per educare ai corretti stili di vita e promuovere la prevenzione sin dalla giovane età.
Educazione e inclusione al centro delle politiche scolastiche
Un altro aspetto innovativo della legge riguarda il mondo della scuola. Saranno introdotti programmi obbligatori di educazione alimentare e motoria, con l’obiettivo di contrastare l’obesità infantile e promuovere abitudini salutari. Inoltre, si porrà attenzione all’inclusione dei bambini e ragazzi obesi nelle attività scolastiche e sportive, combattendo discriminazioni e isolamento.
La legge prevede anche un ruolo attivo delle Regioni, chiamate a sviluppare azioni concrete di prevenzione e cura, con particolare attenzione al sostegno dell’allattamento al seno, alla formazione del personale sanitario e alla responsabilizzazione delle famiglie. Il governo ha stanziato circa 4,2 milioni di euro per il primo triennio, destinati a finanziare le varie misure. Con questo intervento normativo, l’Italia si allinea finalmente alle raccomandazioni internazionali, affrontando l’obesità come una priorità sanitaria e sociale.