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Trasferimento soldi - fonte pexels - palermolive.it

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Se ricevi un bonifico anche da un familiare puoi incorrere in controlli o sanzioni: ecco i rischi legali

Quando si trasferiscono somme di denaro tra parenti, spesso si tratta di gesti spontanei dettati da affetto o necessità. Tuttavia, dal punto di vista legale e fiscale, queste operazioni possono nascondere rischi e ambiguità. La forma del trasferimento, se non ben definita, può comportare conseguenze anche gravi, specialmente in caso di contenziosi o controlli fiscali. Stabilire se si tratti di un mutuo, di un deposito fiduciario o di una donazione non è solo una questione teorica, ma può fare la differenza nella tutela dei propri diritti.

Uno dei casi più comuni è quello del mutuo tra familiari. Quando il denaro viene consegnato con l’accordo che verrà restituito, anche senza interessi, si parla giuridicamente di mutuo. Questo tipo di contratto, previsto dal Codice Civile, si perfeziona con la consegna del denaro e impone a chi lo riceve l’obbligo di restituirlo, spesso in un termine concordato. La legge non richiede una forma scritta, ma in mancanza di un documento firmato, dimostrare in seguito la natura del trasferimento può diventare complesso.

Talvolta il denaro viene affidato non per essere utilizzato, ma semplicemente per essere custodito. In questi casi si parla di deposito irregolare. A differenza del mutuo, qui non c’è un’esigenza economica, ma un affidamento fiduciario, in cui chi riceve la somma si impegna a restituirla su richiesta, senza averne fatto uso per sé. Anche in questo caso, però, l’assenza di un documento che chiarisca l’intento può dar luogo a equivoci e interpretazioni errate, sia da parte dei familiari coinvolti sia delle autorità fiscali.

Nel caso in cui il trasferimento sia effettuato a titolo gratuito, senza aspettarsi la restituzione, si configura una donazione. Questa può essere diretta o indiretta, ma ha comunque rilevanza giuridica e fiscale. Le donazioni, soprattutto se di importo rilevante, sono soggette a regole precise, come l’obbligo di forma notarile o la registrazione ai fini fiscali. Trascurare queste formalità può esporre a sanzioni o al rischio che l’atto sia considerato nullo.

I rischi legali senza una chiara documentazione

La mancanza di documenti è una delle principali fonti di problemi nei trasferimenti familiari. Senza una scrittura privata, chi ha prestato denaro potrebbe trovarsi nell’impossibilità di dimostrare che si trattava di un prestito e non di una donazione. Al tempo stesso, chi riceve somme senza un chiaro riferimento potrebbe incorrere in accertamenti fiscali, con l’Agenzia delle Entrate che può interpretare il movimento come un reddito non dichiarato.

Anche la causale del bonifico ha un peso importante. Scrivere in modo preciso l’origine del trasferimento, ad esempio specificando che si tratta di un “prestito infruttifero tra familiari”, aiuta a chiarire l’intenzione delle parti e a fornire una prima traccia in caso di verifica. In assenza di indicazioni, anche un movimento legittimo può destare sospetti presso l’amministrazione finanziaria.

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Trasferimento soldi – fonte pexels – palermolive.it

La scrittura privata come strumento di tutela

Una delle soluzioni più efficaci è la redazione di una scrittura privata firmata da entrambe le parti. Questo documento, pur non essendo obbligatorio nella maggior parte dei casi, costituisce una prova determinante in caso di contestazioni. Specificare chiaramente i termini del trasferimento, la somma, gli eventuali interessi e le modalità di restituzione, rappresenta una garanzia per entrambe le parti coinvolte.

Nel caso in cui sorgano dispute tra familiari, l’assenza di una documentazione adeguata può complicare notevolmente la risoluzione. Dimostrare la natura del trasferimento può richiedere testimoni, perizie o procedimenti giudiziari lunghi e costosi. A quel punto, ciò che era nato come un gesto d’aiuto può trasformarsi in un motivo di tensione e divisione. Prevenire equivoci, attraverso strumenti chiari e formalizzati, è sempre la scelta più prudente.