ESAME DI MATURITÀ – Addio al bonifico della nonna: sguizagliati gli ispettori delle Entrate | Dichiara tutto o ti sogni la vacanza premio
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Non è più così facile ricevere dei soldi in regalo senza subire dei controlli, anche se provengono da familiari stretti
Quando si trasferisce del denaro tra membri della famiglia, si tende spesso a minimizzare l’importanza giuridica del gesto, ritenendolo un atto di generosità o sostegno spontaneo. Tuttavia, questi passaggi possono assumere significati molto diversi dal punto di vista legale e fiscale. Comprendere la natura del trasferimento è fondamentale per evitare rischi e contenziosi, sia con il destinatario che con l’Agenzia delle Entrate.
Se il denaro trasferito è destinato a essere restituito, anche in assenza di interessi, si è in presenza di un mutuo. Non è necessario un contratto scritto per renderlo valido, ma è vivamente consigliato redigere una scrittura privata, utile a provare l’esistenza e i termini dell’accordo. Il mutuatario, in questo contesto, si obbliga alla restituzione della somma ricevuta, con o senza un termine preciso. La legge presume il carattere oneroso del mutuo, salvo diverso accordo, per cui la mancanza di un documento può creare ambiguità.
Diverso dal mutuo è il caso in cui il denaro viene consegnato non per essere utilizzato, ma per essere semplicemente custodito. Si parla in questo caso di deposito irregolare, che prevede comunque la possibilità di utilizzare il denaro da parte del depositario, con l’obbligo di restituirlo su richiesta. Anche qui, in mancanza di una chiara documentazione, distinguere tra deposito e mutuo può essere complesso, con il rischio che il fisco o un giudice attribuiscano una natura giuridica diversa da quella effettivamente voluta.
Nel momento in cui non esiste alcuna intenzione di restituire la somma ricevuta, il trasferimento si configura come una donazione. Anche se manca un atto notarile, si può parlare di donazione indiretta, che resta comunque soggetta a imposte. Quando gli importi sono elevati, la legge richiede necessariamente un atto pubblico con l’intervento di un notaio. La donazione può comportare obblighi fiscali rilevanti e, se non documentata correttamente, espone al rischio di sanzioni per evasione.
I rischi nascosti della mancanza di documenti
Una delle criticità principali nei trasferimenti familiari di denaro è la mancanza di documentazione. In assenza di una scrittura che chiarisca il tipo di rapporto, sorgono difficoltà nel dimostrare le intenzioni delle parti. Chi ha fornito la somma rischia di non riuscire a recuperarla, mentre chi la riceve può trovarsi a dover giustificare la provenienza del denaro, con il rischio di accertamenti fiscali o sospetti di redditi occultati.
Anche un semplice bonifico bancario, se non corredato da una causale chiara, può attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate. In mancanza di una spiegazione credibile e tracciabile, il fisco potrebbe considerarlo una donazione non dichiarata, applicando imposte e sanzioni. La trasparenza nei trasferimenti tra familiari è quindi un elemento chiave per evitare problemi fiscali, anche quando si agisce in buona fede.
Come tutelarsi: strumenti pratici a disposizione
La tutela legale e fiscale inizia dalla chiarezza. È sempre consigliabile predisporre una scrittura privata che definisca il tipo di rapporto, le condizioni di eventuale restituzione e gli interessi pattuiti. Il trasferimento dovrebbe avvenire tramite canali tracciabili, come il bonifico bancario, con una causale esplicita. Se le somme sono rilevanti, è opportuno registrare il contratto per una maggiore tutela e per prevenire qualsiasi forma di fraintendimento o contenzioso.
In caso di mancata restituzione e assenza di documentazione, il recupero delle somme diventa difficile. La persona che ha dato il denaro dovrà affrontare un percorso giudiziario complicato, fondato su prove testimoniali e valutazioni soggettive. Le cause civili in questi casi sono spesso lunghe e incerte, con esiti che possono rivelarsi sfavorevoli anche per chi ha agito in buona fede.