Emergenza sanitaria, panico negli ospedali: il nuovo super batterio ti manda in coma farmacologico | Terapie intensive al collasso

Emergenza sanitaria - fonte pexels - palermolive.it

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I ricoveri in ospedale spesso salvano la vita, ma c’è anche la possibilità di contrarre delle infezioni molto pericolose

Le infezioni ospedaliere, note anche come infezioni nosocomiali, rappresentano una delle principali criticità della sanità moderna. Tra queste, l’infezione da Staphylococcus aureus, soprattutto nella sua variante resistente alla meticillina (MRSA), è tra le più temute per la sua pericolosità e per l’elevata capacità di diffusione in ambienti sanitari. Questo batterio, presente normalmente sulla pelle e nelle vie respiratorie superiori di molte persone, può trasformarsi in un patogeno letale se introdotto nell’organismo di pazienti vulnerabili attraverso strumenti contaminati o contatto diretto in ambienti non adeguatamente igienizzati.

Quando un paziente contrae un’infezione in ospedale e questa porta a gravi danni o addirittura al decesso, la struttura sanitaria è chiamata a rispondere sotto il profilo civile. La responsabilità si fonda sulla mancata adozione delle misure igieniche e di profilassi previste dalle normative sanitarie. La legge impone infatti agli ospedali l’obbligo di prevenire il rischio infettivo attraverso protocolli rigidi di sterilizzazione e igiene. In mancanza di prove che dimostrino l’adozione di tali misure, la struttura può essere ritenuta responsabile per il danno causato al paziente o ai suoi familiari.

Per ottenere il risarcimento del danno da infezione ospedaliera, è necessario dimostrare non solo il ricovero e l’insorgenza dell’infezione, ma anche il nesso causale tra quest’ultima e il trattamento ricevuto. È richiesta una ricostruzione medica e temporale dei fatti che mostri, con ragionevole probabilità, che l’infezione non era presente al momento dell’ammissione in ospedale. Una consulenza tecnica medico-legale è spesso indispensabile per sostenere la tesi dell’origine nosocomiale del contagio.

Un esempio emblematico è rappresentato dalla sentenza n. 5030 del 15 maggio 2023 del Tribunale di Napoli. Un paziente ricoverato per cardiopatia ischemica venne sottoposto a un intervento di triplice bypass coronarico. Nei giorni successivi emerse un’infezione da MRSA che, aggravata da ulteriori complicanze infettive e da una terapia antibiotica non risolutiva, condusse al decesso del paziente. L’analisi clinica e temporale della vicenda ha permesso di stabilire che l’infezione fu contratta durante la degenza in ospedale.

Prove a sostegno dell’origine nosocomiale

Determinanti, nel caso citato, furono le risultanze microbiologiche che dimostrarono l’assenza del batterio prima del ricovero. La diagnosi dell’infezione avvenne solo successivamente all’intervento chirurgico, e ulteriori indagini del NAS evidenziarono carenze strutturali e igieniche nella struttura ospedaliera. Questi elementi rafforzarono l’ipotesi di un’infezione nosocomiale riconducibile a negligenza della struttura sanitaria.

Il Tribunale ha riconosciuto ai familiari del defunto il risarcimento per danno da perdita del rapporto parentale. Questo tipo di danno non patrimoniale risarcisce la sofferenza per la perdita affettiva del proprio caro, anche se non legato da un vincolo giuridico stretto, purché esista un legame affettivo profondo. Le somme riconosciute ai familiari seguono generalmente le Tabelle del Tribunale di Milano, ormai punto di riferimento nazionale per la liquidazione di questi danni.

Emergenza sanitaria - fonte pexels - palermolive.it
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Termini per agire legalmente

Chi ha perso un familiare a causa di un’infezione ospedaliera ha cinque anni di tempo per agire legalmente e chiedere il risarcimento. Questo termine decorre dalla data del decesso o dal momento in cui, con normale diligenza, sarebbe stato possibile accertare la causa dell’evento. È quindi importante agire tempestivamente, affidandosi a professionisti del diritto e della medicina legale.

Per affrontare correttamente un’azione di risarcimento per malasanità è fondamentale rivolgersi ad avvocati specializzati e a medici legali con esperienza nel settore delle infezioni ospedaliere. Solo un team multidisciplinare può garantire una valutazione corretta del caso e sostenere la parte lesa nella richiesta di giustizia e di equo risarcimento per la perdita subita.