EMERGENZA Ictus, non sottovalutare mai questo sintomo banale: colpisce anche i ventenni | Stecchiti in 30 secondi

Sintomi dell'ictus - fonte pexels - palermolive.it
Può colpire a tute le età e se non si riconosce in tempo può avere conseguenze devastanti o letali anche in sogetti molto giovani
La vita di una giovane di appena 20 anni è stata travolta da un evento inaspettato e devastante: un ictus. Non c’erano avvisaglie particolari, nessuna predisposizione apparente. Solo un forte mal di testa durante la vigilia di Capodanno, che aveva scambiato per un disturbo passeggero. Nessuno avrebbe immaginato che quel dolore, che si irradiava lungo il collo, fosse l’inizio di un incubo. E lei, giovane assistente dentale nel pieno della sua vita, è oggi sopravvissuta per raccontarlo.
Intervistata da MailOnline, ha voluto condividere la sua esperienza per lanciare un messaggio d’allarme: l’ictus non è una malattia “da adulti”. “Può succedere anche ai giovani”, ha dichiarato. E nel suo caso, è successo. Aveva ignorato quel primo mal di testa lancinante, non immaginando che si trattasse del segnale di qualcosa di molto più grave. La mattina dopo, quando è andata al pronto soccorso, non sapeva di aver già subito un danno neurologico importante.
La giovane racconta di aver avvertito un dolore profondo, violento, come una lama che trapassava il cranio e si allungava fino al collo. Questo tipo di dolore, secondo quanto riportato dal British Medical Journal, potrebbe essere collegato a una dissezione dell’arteria cervicale, una lesione interna a uno dei principali vasi che portano sangue al cervello. Sebbene si manifesti spesso con mal di testa o dolore alla spalla, può essere il preludio a un ictus. Un rischio più comune nei cinquantenni, ma non escluso nei giovani.
L’aspetto più sconcertante del racconto è la consapevolezza che l’età non protegge. L’ictus, infatti, è ancora oggi percepito come una malattia che colpisce solo gli anziani, ma la medicina e le statistiche ci dicono altro. Le patologie vascolari possono colpire anche ventenni apparentemente sani. È sufficiente una lesione arteriosa, una condizione genetica o un evento traumatico, anche lieve, a scatenare conseguenze drammatiche.
Le conseguenze e la lenta risalita
La ragazza ha dovuto affrontare un lungo percorso di riabilitazione. Ha perso temporaneamente l’uso della parola e la capacità di muoversi con coordinazione. La giovane età ha però giocato a suo favore nella ripresa. Oggi è ancora in fase di recupero, ma può parlare, camminare e soprattutto raccontare. È grata alla tempestività dei soccorsi, ma anche consapevole che, se avesse dato più peso a quel dolore iniziale, forse avrebbe potuto intervenire prima.
“Non pensavo che un mal di testa potesse portare a tutto questo”, ripete più volte nel corso dell’intervista. E non è difficile crederle. È proprio questa l’amara lezione che vuole lasciare a chi legge la sua storia: non trascurate i segnali del corpo. Anche quelli che sembrano “normali” o “banali”. Soprattutto se si tratta di dolori intensi e localizzati al collo o alla testa, non comuni nella vostra routine.
La testimonianza come arma di prevenzione
Oggi usa la sua esperienza come uno strumento. Raccontare pubblicamente quanto le è accaduto è diventato per lei una missione. Ogni parola pronunciata è un avvertimento per altri giovani come lei, troppo spesso convinti di essere invincibili. La sua storia rompe lo stereotipo e insegna quanto sia importante ascoltare il proprio corpo e chiedere aiuto tempestivamente.
La dissezione dell’arteria cervicale, spesso invisibile ai primi esami, è una delle cause principali di ictus nei giovani adulti. Questo caso lo dimostra con crudezza. Non si tratta di creare allarmismi, ma di promuovere una maggiore consapevolezza. Perché sapere che può accadere, anche a vent’anni, significa potersi salvare.